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LO STUDIO

Trovata nel cervello "l'area del perdono", ma non è uguale per tutti

ROMA. Scoperta l’area del cervello che ci fa perdonare gli altri: maggiore è la quantità di materia grigia in quella regione maggiore è la nostra capacità di comprensione per chi commette errori.

A identificarla su 50 volontari è stato uno studio pubblicato su Scientific Reports a cui ha partecipato la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste e l’università di Trieste.

Non tutti giudichiamo nello stesso modo il comportamento di chi commette un errore accidentale e alla base di tutto ci sarebbe una specifica area del cervello, il cosiddetto solco temporale superiore anteriore sinistro.

Per scoprirlo, i ricercatori guidati da Giorgia Silani, dell’Università di Vienna, hanno coinvolto 50 volontari a cui hanno misurato l'attività cerebrale, attraverso risonanza magnetica, mentre erano chiamati a esprimere dei giudizi morali in storie dove i protagonisti si rendevano colpevoli di errori gravi ma involontari.

«Quello che abbiamo scoperto - ha spiegato Indrajeet Patil, della Sissa - è che il volume della materia grigia presente nel solco temporale superiore anteriore sinistro sembra avere un’influenza sul giudizio espresso dagli individui». In particolare, quanto più l’area è sviluppata, tanto più le persone sono portate a essere indulgenti con colui che ha causato il danno.

L’area era già nota per essere implicata nella capacità di rappresentare lo stato mentale degli altri e la capacità di perdono sarebbe dovuta ad una maggiore capacità di 'immedesimazione' nel protagonista e quindi nella non intenzionalità dell’atto.

© Riproduzione riservata

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