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Disabili, arriva una app per schivare le barriere architettoniche

FIRENZE. Schivare ogni tipo di barriera architettonica e arrivare a destinazione nel minor tempo possibile, evitando tutti gli ostacoli che costituiscono l'odissea quotidiana di un disabile. È l’obiettivo di Kimap, un vero e proprio 'ecosistema tecnologico' formato da un’applicazione per smartphone, un dispositivo da applicare alla carrozzina, e una community di utenti che condividono esperienze e difficoltà.

Il progetto, ideato dalla start up fiorentina Kinoa, è giunto alla fase del rilascio della versione alpha il primo marzo e il team di ricerca sta già raccogliendo i primi dati sull'accessibilità a partire da alcune zone di Firenze.

Il prossimo passo sarà quello di sviluppare ulteriormente l'applicazione estendendo la sperimentazione ad una scala territoriale più ampia, valorizzando le collaborazioni già in essere con le molte realtà associative che si occupano di diversabilità in Toscana e in Italia. Elemento portante di Kimap è l’applicazione: si configura come un vero e proprio navigatore dove l’utente, in modo semplice e intuitivo, può impostare come parametro per la selezione del percorso il livello di qualità del terreno desiderato, così da evitare percorsi sconnessi o gradini troppo alti.

Contemporaneamente l’app è in grado di ottenere tutte le informazioni necessarie a classificare in modo puntuale il territorio urbano ed extraurbano dal punto di vista dell’accessibilità. Grazie a sistemi di geolocalizzazione evoluti mantiene sempre aggiornato il database rilevando in tempo reale eventuali cambiamenti nella viabilità di marciapiedi e strade.

Il dispositivo, installato sulla carrozzina,aumenta ulteriormente il livello di precisione della mappatura. Al suo interno, infatti, incorpora un innovativo chip di geolocalizzazione capace di ricevere e rielaborare dati sulla posizione da tutti i satelliti disponibili.

Altro punto chiave della nuova tecnologia sono gli utenti che usando l’applicazione e contribuiranno, in maniera automatica, ad aggiornare le mappe. Un piccolo esercito del quale chiunque può far parte - anche grazie al contributo delle numerose associazioni che si occupano di disabilità sul territorio - promuovendo o partecipando ad eventi di mappatura partecipata.

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