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Non c'è pace per Samsung, sotto accusa anche le lavatrici

NEW YORK. Nuova grana per la Samsung.

Dopo il richiamo mondiale per lo smartphone Galaxy Note 7 per il pericolo di esplosione della batteria, il colosso sudcoreano è stato costretto a richiamare negli Stati Uniti quasi tre milioni di lavatrici.

Secondo quanto riferisce la Commissione per la sicurezza del prodotto al consumatore, il richiamo riguarda le lavatrici che si caricano dall'alto, il cui coperchio può staccarsi durante la centrifuga per eccesso di vibrazioni, causando in questo modo 'lesioni d'impatto'. Secondo alcune fonti stampa americane, la Samsung ha ricevuto oltre 700 denunce tra 'vibrazioni eccessive' e distacco dallo chassis della macchina. Al momento nove persone hanno riportato lesioni, tra queste una mandibola rotta.

Le lavatrici 'imputate' sono state vendite in alcune delle principali catene di distribuzione americane tra il marzo del 2011 e il novembre del 2016, ad un prezzo che oscilla tra i 450 e i 1550 dollari.

In seguito al richiamo, la Samsung ha offerto ai clienti due opzioni: la riparazione gratuita del coperchio oppure uno sconto sull'acquisto di una nuova lavatrice.

«La nostra priorità - ha detto l'azienda in una dichiarazione ufficiale - è di ridurre i rischi che mettono a repentaglio la sicurezza in ambito domestico. Stiamo procedendo in maniera spedita e in collaborazione con il Cpsc ci stiamo assicurando che ci siano opzioni a disposizione dei consumatori e che ogni disagio sia minimizzato«.

Quest'ultima tegola per la Samsung viene a poco più di un mese dal richiamo del Galaxy Note 7, un provvedimento che potrebbe portare all'azienda un danno economico da oltre cinque miliardi di dollari. Il caso del Note 7 è stato il primo massiccio richiamo di smartphone nel mondo.

Il Galaxy Note 7 è stato lanciato lo scorso agosto in dieci paesi al mondo. In Italia non è mai stato messo ufficialmente in commercio, ne sono state vendute solo circa 4 mila unità in fase di pre-ordine, ma meno della metà sono state consegnate. A partire dalla metà dello scorso mese, le compagnie aeree americane lo hanno vietato a bordo dei loro voti. In Italia lo hanno vietato sia Alitalia che Meridiana.

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