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Punk, dark, il tigh e le... bretelle: in Sicilia impazza il "British Style"

PALERMO. Che resti in Europa o no, l'Inghilterra vive un ritorno di fiamma in termini di moda e tendenze.

I sudditi della Regina, infatti, possono dare lezioni in tema di stile, non forse per le parentesi punk, dark ed eccentriche in generale ma per l'intramontabile eleganza del British style, per la fine qualità dei tessuti e per la pulizia delle forme e la perfezione dei tagli.

Un abbigliamento sostanzialmente basic, con un' esasperata attenzione per le linee ed il fit e per piccoli dettagli.

Tra le mode che prendono campo nel mondo maschile, ci sono l' uso del tight, morning suit per eccellenza, anche per cerimonie importanti che non siano il proprio matrimonio, seguendo l' esempio dei principi William e Harry.

Le scarpe Oxford Consul, di Church's che sono una felice conferma, con la tipica tomaia in vitello spazzolato con motivo puntale e, ancora le bretelle, in particolare quelle bianche, in tessuto moirè, o moirèe, con il tipico effetto ottico a onde, quello della seconda di copertina delle vecchie rilegature dei libri, per intenderci.

Sono proposte da Albert Thurston, che corrisponde all'italiano Marinella per le cravatte, un marchio storico di riferimento di questo particolare accessorio da uomo, composto da due fasce di tessuto o cuoio, elasticizzate per adattarsi a qualsiasi tipo di corporatura.

La sua avventura è nata nel 1820, in un piccolo emporio al numero 27 di Pan ton Street, Haymarket, a Londra.

Involontario testimonial ne è il marito della glam princess Kate Middleton, ma le «braces» Thurston più famose sono quelle indossate Leonardo DiCaprio nel Grande Gatsby, quelle di Michael Douglas nei panni di Gordon Gekko in Wall Street e dell' ultimo 007 Daniel Craig che, in Casino Royale, porta proprio le Albert Thur A sinistra un modello vintage di bretelle Albert Thurston Sopra Federica Chinnici, giovane talento dell' Accademia di Belle Arti di Palermo ambientato a Londra.

La collezione è giocata, su geometrie di garbo, semplici e pulite.

«Linearità, rigore gentile e composto - spiega Federica - si traducono in capi classici, t-shirt, gonne, capispalla, decostruiti e movimentati da inserti di tessuti differenti e sovrapposizioni. Le tonalità neutre che costituiscono l' ossatura cromatica della collezione, lasciano spesso la scena a tinte più sature e brillanti, quali il rosso e il blu. Tra i tessuti cady e jersey, a cui si aggiugono tessuti laminati e a fantasia ripetuta, che rimandano alla serialità del nuovo mondo tecnologico. Un tocco di sensualità lo danno le trasparenze, ottenute mediante l' utilizzo di organze nere e bianche».

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