SYDNEY. L'antidoto alla sempre più diffusa intolleranza a certi cibi, come le arachidi e il latte, può consistere nel mangiarne degli altri.
È la conclusione di una ricerca australiana, che ha messo in luce i meccanismi molecolari che causano i tassi crescenti di allergie nel mondo occidentale, dove i tassi di ricovero in ospedale ad esse legati sono raddoppiati nell'ultimo decennio.
I risultati dello studio della Monash University di Melbourne suggeriscono che una sana dose di frutta e verdure, possibilmente combinata con supplementi batterici, può prevenire e anche eliminare le allergie alimentari.
I ricercatori guidati da Jian Tan del Biomedicine Discovery Institute dell'ateneo, ritengono che la deficienza di fibre nella dieta assesti un doppio colpo all'organismo, privandolo di vitamine essenziali al sistema immunitario e modificando i benefici batteri microbiota nell'intestino.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell Reports, fa seguito a ricerche recenti che suggeriscono come i batteri nell'intestino possano essere responsabili dell'aumento di allergie alimentari, e come le fibre possano fornire la risposta. E il nuovo studio spiega perchè: i batteri nell'intestino scompongono la fibra alimentare in acidi grassi a catena corta, che potenziano i livelli di agenti immunitari cruciali noti come cellule dendritiche.
«Queste sono i sensori immunitari dell'organismo», scrive Tan.
I livelli inadeguati di questi acidi possono interferire con la funzione delle cellule dendritiche, inducendole a identificare dei cibi come pericolosi e facendo scattare una risposta immunitaria, aggiunge Tan. Lo studio indica anche che le diete con basso contenuto di fibre 'affamano' l'organismo di vitamina A, il cui compito è di aumentare la potenza delle cellule dendritiche. E la deficienza di vitamina A è in aumento nel mondo occidentale.
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