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Per viaggiare nel corpo umano arriva il "treno" molecolare

ROMA. Somiglia a un 'treno' il più avanzato motore molecolare artificiale: si muove lungo una rotaia e imita quello che fanno alcune delle più complesse molecole naturali.

Lo studio, guidato da Miriam Wilson, dell'università di Manchester, e pubblicata su Nature, segna un un importante passo in avanti nella costruzione di 'macchine' molecolari artificiali capaci di lavorare all'interno di organismi viventi.

«Quando ci spostiamo nel mondo microscopico le più semplici leggi della fisica cambiano», ha spiegato il chimico italiano Armando Carlone, uno degli autori e oggi al centro di ricerca Chirotech a Cambridge.

«Scompare ad esempio la gravità, non esistono appigli - ha aggiunto - quindi diventa impossibile controllare un oggetto come faremo nel mondo macroscopico».

In un mondo dove non esiste l'alto o il basso, destra o sinistra, anche le cose apparentemente più facili, come una molecola che vada semplicemente avanti, diventano quindi quasi impossibili.

«Per la prima volta - ha spiegato Carlone - siamo riusciti a creare un 'riferimento', dare una direzione a una molecola che senza bisogno di interventi dall'esterno è capace di muoversi lungo un anello, come su una rotaia».

Il 'treno' molecolare creato dai ricercatori inglesi procede in avanti per piccoli passi, una sequenza di azioni che si ripetono come un ciclo continuo: un meccanismo sblocca ogni volta il 'treno' dalla rotaia, inserisce un fermo alle spalle del treno, da energia al treno (per farlo muovere).

Una volta completato il passo si ripete la sequenza.

«È un primo successo - ha concluso il ricercatore - per sviluppare motori molecolari artificiali che funzionino come alcune proteine, molecole che svolgono ruoli fondamentali nelle cellule».

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