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Vista di 20 decimi? Possibile con la ginnastica degli occhi

ROMA. La supervista, o come si dice più correttamente l'ipervisione, può essere ottenuta con una serie di esercizi dell'occhio, e a beneficiarne possono essere soprattutto gli atleti, sempre alla ricerca di un 'quid' per superarsi.

"Se un atleta percepisce meglio le immagini - ha spiegato Alessandro Segnalini, docente della Sapienza di Roma, durante il congresso nazionale 'Ipovisione-Sportvision 2016' - chiaramente avrà un aumento del senso della profondità, se prendiamo uno sportivo che deve rapportarsi con i compagni, con la palla, con gli avversari ha una messa a fuoco a diversa distanza, se alleniamo i suoi occhi è come allenare ogni muscolo del corpo, se potenziamo la funzione anche la performance sportiva migliorerà".

I risultati, ha dimostrato Segnalini attraverso una serie di esperimenti, possono essere sorprendenti, con addirittura il raggiungimento di una vista da venti decimi attraverso alcuni esercizi nati per aiutare gli ipovedenti. "L'uomo sfrutta soltanto il 40-60% delle proprie capacità visive, e questa percentuale può essere incrementata con una serie di tecniche che noi usiamo normalmente in pazienti ipovedenti, che se usate su normovedenti possono portare a ipervisione".

Le tecniche, dalla microperimetria al biofeedback, consistono nell'allenare l'occhio con determinati movimenti, ad esempio seguendo il cambiamento di colore di una scacchiera.

Un test su 15 tennisti della Federazione, tutti con oltre dieci decimi, ha illustrato l'esperto al convegno, con dieci sedute da 20 minuti di visual training ha portato al miglioramento dell'acuità visiva fino appunto anche a 20 decimi, oltre che di altre caratteristiche come la sensibilità al contrasto. Un altro studio su tiratori ha verificato un aumento dei punteggi medi, da 163 a 210.

"Noi riusciamo a migliorare i tempi di reazione occhio-cervello, ovvero a diminuire il tempo che l'impulso percepito dall'occhio impiega ad arrivare alla zona corticale".

Le tecniche di 'sportvision', hanno spiegato gli esperti al convegno, stanno prendendo sempre più piede nelle federazioni sportive.

Tutte le discipline, da quelle di squadra a quelle apparentemente 'statiche' come il golf, in cui è fondamentale riuscire a concentrare lo sguardo nel punto preciso da colpire per evitare di sbagliare il tiro.

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