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In aumento i tumori alla gola, sotto accusa il sesso orale

TORINO. Oggi in Italia le infezioni da 'Papilloma virus' (Hpv), che possono essere collegate anche alle pratiche di sesso orale, sono la causa del 32-36% dei tumori dell'orofaringe e il dato è «in costante incremento».

Di questo e di tanti altri aspetti si parlerà il primo aprile all'ospedale Molinette, a Torino, durante la Seconda giornata nazionale Aooi (Associazione otorinolaringologi ospedalieri italiani) dedicata alla diagnosi precoce dei tumori del cavo orale. Un'iniziativa, rivolta alla cittadinanza, dedicata all'informazione e alla prevenzione di una patologia che in Italia presenza dodici nuovi casi all'anno ogni centomila abitanti.

Del cosiddetto «cancro alla gola» provocato dal sesso orale si parlò alcuni anni fa dopo il caso del celebre attore Michael Douglas.

«L'infezione da Hpv - spiegano all'Aooi - è indicata come la causa del 36% dei tumori dell'orofaringe e il dato è in costante aumento. Ma nei Paesi scandinavi e negli Stati Uniti sta raggiungendo, con il 70%, livelli endemici».

Fra i tumori della testa e del collo (naso, laringe, cavo orale) molti sono legati a determinate abitudini di vita, come l'abuso di fumo o di alcol, la cattiva igiene orale, una dieta povera di frutta o verdura, il contatto con sostanze nocive durante l'attività lavorativa.

Nel corso della Giornata della prevenzione sono previsti screening gratuiti per i cittadini presso gli ambulatori di otorinolaringoiatria dell'Asl 'Città della Salute'.

Nell'edizione dello scorso anno, durante le visite, è stato riscontrato l'11,9% di patologie evidenti, mentre nel 19,3% dei casi sono state consigliati degli approfondimenti.

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