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Scoperto un nuovo numero primo, ha oltre 22 milioni di cifre: è record

ROMA. Scoperto il nuovo numero primo più lungo al mondo: divisibile solo per sè stesso e per 1, è composto da oltre 22 milioni di cifre, ben 5 milioni in più rispetto all'ormai ex detentore del record, datato 2013.

Il nuovo numero primo, indicato per comodità con la sigla M74207281, può essere calcolato moltiplicando il numero 2 per sè stesso per ben 74.207.281 volte, e sottraendo poi 1 al risultato. Lo ha scoperto Curtis Cooper, matematico dell'Università del Missouri Centrale, noto in tutto il mondo per aver scoperto altri tre numeri primi da record nel 2005, 2006 e 2013. Tutti questi risultati sono stati ottenuti grazie al progetto Gimps (Great Internet Mersenne Prime Search), che da 20 anni collega fra loro migliaia di computer nel mondo messi volontariamente a disposizione dagli utenti per partecipare alla ricerca di nuovi numeri primi, cioè numeri divisibili solo per sè stessi e per 1.

«Questa ricerca è destinata a continuare all'infinito, perchè infiniti sono i numeri primi», spiega Roberto Natalini, direttore dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). La caccia a questi numeri «è molto difficile - aggiunge il matematico - perchè non sappiamo esattamente dove cercarli e per scovarli servono computer capaci di fare calcoli molto lunghi e complessi».

La sfida appassiona ricercatori di tutto il mondo, e non solo per pura conoscenza: «I numeri primi sono fondamentali nella vita di tutti i giorni, perchè sono le chiavi che permettono di cifrare le nostre connessioni ogni volta che usiamo il bancomat, ci colleghiamo al web, inseriamo una password o facciamo un acquisto online», sottolinea Natalini.

«Più questi numeri primi sono grandi, più le chiavi sono sicure e difficili da decriptare». Il nuovo numero primo da 22 milioni di cifre al momento è troppo lungo per avere un'applicazione pratica immediata: «Oggi la crittografia usa numeri limitati con migliaia di cifre, non milioni», spiega Natalini. Nell'attesa che arrivi il suo momento, però, potrà essere usato come banco di prova per testare l'hardware dei computer.

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