ROMA. La calotta di ghiaccio della Groenlandia, la seconda più grande al mondo dopo quella antartica, si sta sciogliendo rapidamente e impatta in modo significativo sull'innalzamento globale del livello del mare. La causa di questo scioglimento, almeno in parte, può essere attribuita alle nuvole, che come una coperta trattengono il calore. A dirlo è un nuovo studio pubblicato su Nature Communications e capitanato dall'università belga di Lovanio, secondo cui le nubi stanno alzando la temperatura della calotta di 2-3 gradi rispetto ai cieli tersi.
Il risultato è la fusione addizionale di 56 milioni di tonnellate di ghiaccio all'anno, un terzo in più rispetto a un cielo senza nuvole.
«Le nubi hanno effetti diversi. Da un lato, quando nevica, aiutano ad aggiungere massa alla calotta; dall'altro, hanno un impatto sulla temperatura», spiega Kristof Van Tricht, autore principale dell'indagine.
«Le nubi raffreddano la superficie terrestre riflettendo i raggi solari, ma allo stesso tempo formano una spessa coperta che mantiene calda la superficie, specialmente di notte». È l'effetto serra delle nubi. E in Groenlandia, rivestita da un manto di neve bianco che riflette da solo i raggi solari, le nubi agiscono soprattutto come una coperta che trattiene il calore.
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