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Fotovoltaico pronto al "grande salto": può dare luce a tutta l'Europa

Inoltre "le diffuse perplessità rispetto all'occupazione di territorio paiono superate: una superficie inferiore allo 0.6% del territorio europeo sarebbe sufficiente per garantire con i pannelli fotovoltaici la copertura completa del fabbisogno elettrico Ue".

PALERMO. Un valore di 200 gigawatt, sufficiente a produrre una quantità di elettricità pari al fabbisogno annuo dell'Italia, una velocità di crescita esponenziale e record mondiale italiano, col 10% della generazione elettrica globale: a dare alcuni numeri del fotovoltaico è uno studio condotto dai ricercatori dell'Istituto di biometeorologia (Ibimet) e dell'Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Ismn) del Cra, secondo cui la tecnologia è pronta per il 'grande salto'.

Lo studio, pubblicato da Energy Science & Engineering, "spiega come l'energia solare sia un'alternativa ormai pronta per una grande transizione energetica che consenta di conciliare crescita dell'economia globale e risanamento ambientale, di risolvere il dilemma fra possibile carenza di petrolio, aumento dei costi di estrazione degli idrocarburi e crescita della popolazione", spiega Francesco Meneguzzo dell'Ibimet-Cnr di Firenze.

Il fotovoltaico, prosegue Meneguzzo, conviene perché, a seconda dei materiali utilizzati, restituisce da 10 a 50 volte l'energia impiegata nella sua costruzione. Inoltre "le diffuse perplessità rispetto all'occupazione di territorio paiono superate: una superficie inferiore allo 0.6% del territorio europeo sarebbe sufficiente per garantire con i pannelli fotovoltaici la copertura completa del fabbisogno elettrico Ue".

L'ultima barriera all'adozione, cioè l'accumulo necessario a rendere disponibile l'elettricità in inverno di notte, "è in via di superamento grazie alle evoluzioni rapidissime della tecnologia e dell'industria delle batterie e delle celle a idrogeno", dice Mario Pagliaro dell'Ismn-Cnr di Palermo.

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