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Colesterolo, il test a soli 9 anni può essere un salvavita

L'Associazione dei Pazientiaffetti da Ipercolesterolemia Familiare GIP-FH lancia un appello alle Istituzioni per promuovere la diagnosi precoce di questa patologia genetica con forti implicazioni cardiovascolari, ancora sotto diagnosticata e sottovalutata, e il controllo attento delle famiglie a rischio, a partire dai più giovani

ROMA. Sono migliaia i giovani sotto i 45 anni ad incontrare episodi di infarti precoci ma il semplice test del colesterolo gia' alle elementari, soprattutto se c'e' una predisposizione familiare, puo' rappresentare un vero e proprio esame salvavita. L'Associazione dei Pazientiaffetti da Ipercolesterolemia Familiare GIP-FH lancia un appello alle Istituzioni per promuovere la diagnosi precoce di questa patologia genetica con forti implicazioni cardiovascolari, ancora sotto diagnosticata e sottovalutata, e il controllo attento delle famiglie a rischio, a partire dai più giovani.

"In Italia circa 22.000 ragazzi sotto i 14 anni soffrono di ipercolesterolemia familiare", spiega il professor Andrea Bartuli, SIP, Società Italiana di Pediatria, Responsabile dell'Unità Operativa Complessa di Malattie Rare e Genetica Medica dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. "Se non diagnosticata la patologia comporta un elevato rischio di eventi cardiovascolari già a partire dai 30 anni. Per prevenirli basterebbe eseguire a tutti bambini tra i 4 e i 9 anni il dosaggio del colesterolo: in questo modo sarebbe possibile ridurre del 25% gli eventi cardiovascolari in Italia tra 30 anni. Si tratterebbe di un'attività a basso costo ma di grande impatto per la salute dei cittadini".

L'appello è stato presentato dall'Associazione dei Pazienti GIP-FH e SISA-Società Italiana per lo Studio dell'Aterosclerosi, nell'ambito delle iniziative internazionali dedicate all'Ipercolesterolemia Familiare, che prevedono, tra l'altro, l'organizzazione della Conferenza "Colesterolo al Cuore della Famiglia" in programma il 29 settembre, Giornata Mondiale del Cuore, a Bruxelles presso il Parlamento europeo.

"L'ipercolesterolemia familiare è una malattia genetica che rappresenta uno dei più importanti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, la più diffusa causa di mortalità in Italia, mentre le cure e la riabilitazione delle persone colpite hanno costi socio sanitari sempre crescenti", ha spiegato l'Onorevole Federico Gelli, della XII Commissione Affari Sociali della Camera''. "Una malattia ancora poco conosciuta che nel nostro paese viene diagnostica solo all'1% dei pazienti mentre in altre nazioni europee si arriva fino al 70%. Per questo motivo dobbiamo recuperare il tempo perduto mantenendo alta la soglia di attenzione su questa patologia. Questo lo possiamo fare con una informazione corretta e mettendo in grado le nostre strutture sanitarie di favorire le diagnosi precoci. In questo modo si possono ridurre anche in tempi brevi i rischi di questa malattia e i suoi costi sociali".

In Italia, infatti, le cliniche specializzate sono ancora poche.

Inoltre in alcune Regioni, come la Sicilia, è prevista la compilazione di un piano terapeutico annuale che comporta dei disagi per i pazienti. Bisognerebbe quindi ampliare il numero di centri specializzati a livello regionale e semplificare le modalità di accesso per i pazienti." La settimana nazionale dell'Ipercolesterolemia Familiare prevede informazioni in 38 Centri Specializzati. L'iniziativa prevede la possibilità per i cittadini di contattare o recarsi nei Centri specializzati SISA per ricevere informazioni relative all'ipercolesterolemia familiare.

Aderiscono 38 Centri (elenco sul sito www.sisa.it), di cui 8 in Lombardia, 5 nel Lazio, 4 in Emilia Romagna, 3 in Toscana, Sicilia e Sardegna, 2 in Veneto, Campania e Puglia, 1 in Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche e Abruzzo.

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