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Alta la guardia contro l'epatite C: oltre 1 milione di morti l'anno

ROMA. Non abbassare la guardia contro l'epatite. È il monito che arriva dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms): anche in un'epoca di vaccini e superfarmaci, infatti, l'epatite continua a fare 1,4 milioni di morti l'anno nel mondo, in gran parte evitabili. Un messaggio che giunge a pochi giorni dalla Giornata mondiale dedicata a questa malattia, che si celebra il 28 luglio.

In particolare, spiega l'Oms, il focus di quest'anno è sulle epatiti B e C, che da sole causano approssimativamente l'80% di tutte le morti per tumori al fegato. Solo nella regione europea dell'Oms più di 13 milioni di persone hanno un'epatite B cronica, mentre 15 milioni hanno un'infezione cronica da virus C. Insieme questi due virus fanno nella regione 400 morti al giorno.

«Queste morti tragiche possono essere evitate fermando le nuove infezioni e migliorando l'accesso a test e trattamenti per le persone infette - spiega Martin Donoghoe del programma europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità per la tbc e l'epatite -. Questo vuol dire fermare le trasfusioni non sicure e le iniezioni pericolose, vaccinare i bambini contro l'epatite B e fare in modo che le persone più a rischio siano testate e ricevano i farmaci di cui hanno bisogno per tenere a bada l'epatite B e curare l'epatite C».

Per la prima volta quest'anno, ricorda l'organizzazione, l'Oms riunirà esperti e istituzioni dal 2 al 4 settembre per il World Hepatitis Summit a Glasgow.

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