ROMA. ''La Soyuz ha dormito per sei mesi, ma adesso è ora di svegliarsi'': Samantha Cristoforetti saluta la navetta che oggi la riporterà a Terra, al termine di una missione da record, che l'ha vista impegnata tra esperimenti scientifici, traslochi spaziali, attività educative, cucina salutare e il primo angolo bar dello spazio, dove per la prima volta tra le stelle si serve un autentico espresso.
E' stata una missione ''esaltante'', come l'ha definita il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston. La missione Futura, la seconda di lunga durata dell'Asi e la prima di una donna italiana tra le stelle, ha avuto una durata extra di quasi un mese in seguito all'incidente che l'8 maggio scorso ha comportato la perdita del cargo russo Progress, precipitato nel Pacifico per un problema al lanciatore.
Alle 7,55 italiane di oggi l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) chiuderà il portello della navetta russa Soyuz, dove si preparerà a tornare a casa con il collega americano Terry Virts e al russo Anton Shkaplerov, che sarà ai comandi della Soyuz. I tre affronteranno un volo di 200 minuti, al termine del quale è previsto l'atterraggio nella steppa del Kazakhstan alle 14,54 italiane.
Soddisfatto il presidente dell'Asi, Roberto Battiston, per il quale ''avere Samantha Cristoforetti nello spazio ha segnato un periodo esaltante. Oltre ad essere la prima donna italiana in orbita - ha aggiunto - Samantha ha dato prova di una grande comunicatività e di un notevole impegno nelle attività scientifiche, sia negli esperimenti portati in orbita nella missione Futura, sia in decine e decine degli altri esperimenti presenti a bordo della Stazione Spaziale''.
Soprattutto, per Battiston, la missione Futura ha contribuito a sottolineare il ruolo della ricerca che, ha rilevato, ''non si misura in risultati istantanei, ma è invece un processo continuo''. Basti pensare, per esempio, che ''in passato gli astronauti perdevano massa muscolare e ossea in modo significativo, mentre oggi - ha osservato Battiston - rientrano in condizioni decisamente migliori grazie ai risultati ottenuti in anni e anni di ricerche volte a capire come il nostro organismo reagisce alla microgravità''.
Sono risultati che, ha detto ancora il presidente dell'Asi, ''ci permetteranno di vivere meglio nello spazio, ma anche di affrontare sulla Terra i problemi relativi alla salute''.
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