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Vite salvate e miliardi risparmiati: il punto dei pediatri sui vaccini

ROMA. Oltre a salvare migliaia di vite i vaccini possono far risparmiare alla collettività miliardi di euro. Lo hanno sottolineato gli esperti alla conferenza della Società Italiana di Pediatria incorso a Roma, che durante una sessione hanno presentato i dati relativi alle principali malattie prevenibili.

Il primo a introdurre l'argomento è stato Louis Bell, capo della divisione di Pediatria del Children's Hospital di Philadelphia. «I benefici dei vaccini negli Usa tra il 1994 e il 2013 sono stati calcolati in 322 milioni di casi e prevenuti e 732mila morti risparmiate - ha affermato -. In termini economici hanno permesso di risparmiare 295 miliardi di costi diretti e 1,38 trilioni di dollari di costi indiretti».

Il 'tesoretto', hanno sottolineato i pediatri, vale anche per l'Italia. Secondo i calcoli di Alberto Villani, vicepresidente SIP, ad esempio, i circa 150 casi di meningite da meningococco prevenibili in Italia (di cui il 10% mortale) costano al SSN tra i 17 e i 21 milioni di euro, mentre per quel 10-20% di casi gravi la cifra sale e arriva tra i 18 e i 47 milioni di euro. Il solo vaccino per la varicella, invece, per ogni euro speso ne fa risparmiare tre.

L'Italia però è alle prese conuna situazione a macchia di leopardo, con alcune regioni che non raggiungono coperture soddisfacenti soprattutto dei vaccini non obbligatori.

«Queste disparità, che colpiscono il diritto dei bambini a essere protetti da malattie infettive, sono contrarie del dettato costituzionale - afferma i, presidente Sip Giovanni Corsello -. Noi riteniamo che il federalismo vaccinale debba finire e si debba arrivare a un calendario vaccinale unico e a un'offerta vaccinale omogenea su tutto il territorio nazionale».

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