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L'arte contro la pesca illegale: il primo museo sottomarino italiano

ROMA. Il primo parco sottomarino dell'arte in Italia, nato per contrastare le attività di pesca illegale, offrirà anche un habitat per il ripopolamento dei pesci e un'attrazione per il turismo subacqueo: è 'La Casa dei pesci' a Talamone, vicino Grosseto. A raccontarlo Greenpeace, tra le associazioni che, insieme all'aiuto di tanti cittadini, hanno contribuito a mettere in piedi l'idea del pescatore- ambientalista Paolo Fanciulli, che ha trovato ''una soluzione concreta al problema della pesca a strascico sotto costa, che da anni devasta questo meraviglioso tratto di mare''.

Per fermare la pesca illegale sono state posate delle barriere artificiali a protezione dei preziosi fondali che si estendono ai piedi del parco naturale della Maremma: non semplici barriere in cemento, come quelle già posate nel 2006, ma blocchi di risulta di marmo scolpiti da artisti di fama internazionale (come Emily Young, Giorgio Butini, Massimo Catalani e Massimo Lippi), cioè delle vere e proprie opere d'arte in difesa del mare. ''Da anni pochi pescatori disonesti continuano indisturbati a saccheggiare fondali e risorse marine senza che nessuno faccia niente per fermarli - dichiara Serena Maso della campagna Mare di Greenpeace - il progetto 'La Casa dei pesci' è un segno di civiltà. Adesso chiediamo che le autorità di controllo locali e il ministero delle Politiche agricole non si sottraggano alle loro responsabilità e si impegnino seriamente per fermarla''.

Greenpeace continuerà a sostenere attivamente questo progetto e sarà ''sempre al fianco dei pescatori artigianali che pescano in modo onesto e sostenibile''. In quest'ottica Greenpeace ha deciso di partecipare al concorso 'Foodies Challenge 2015' con il cortometraggio 'There She Blows'.

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