ROMA. È sulla Terra da almeno 10mila anni ed entro la fine del decennio potrebbe scomparire, inghiottita dall'oceano. La piattaforma di ghiaccio antartica Larsen B, o almeno quel che ne resta dopo il catastrofico e spettacolare collasso del 2002, si sta rapidamente indebolendo e rischia di disintegrarsi nel giro di un lustro, con conseguenze rilevanti sull'innalzamento del livello del mare.
L'allarme arriva dai ricercatori della Nasa, secondo cui il tavolato di ghiaccio, che si estende per 1.600 km quadrati e ha uno spessore massimo di 500 metri, ha i giorni contati. Vittima di un «cambiamento inarrestabile» figlio del cambiamento climatico e dell'aumento delle temperature, che lo sta fendendo
e frammentando. «Ci sono segnali allarmanti che ciò che resta del Larsen B si sta disintegrando», spiegano gli esperti del Jet Propulsion Laboratory della Nasa. «Anche se scientificamente è affascinante avere un posto in prima fila per assistere alla disgregazione e alla scomparsa della piattaforma, è una brutta notizia per il
nostro Pianeta».
Appena vent'anni fa il Larsen B si estendeva per oltre 11mila km quadrati ma nel 2002, dopo la rottura di una sezione principale della piattaforma, ha perso buona parte della sua superficie. Il satellite Envisat dell'Agenzia spaziale europea ha recentemente scoperto che negli ultimi 10 anni si è sciolto per altri 1.800 km quadrati. La sua estensione attuale è paragonabile a quella di Roma, Milano e Napoli messe insieme ma, stando agli scienziati, la piattaforma è destinata a frantumarsi in centinaia di iceberg che andranno alla deriva nell'oceano per poi sciogliersi.
«Ciò che davvero sorprende è la velocità con cui stanno avvenendo i cambiamenti del Larsen B», evidenziano i
ricercatori. A preoccupare, invece, sono le conseguenze sul livello del mare. Le piattaforme di ghiaccio, chiamate anche barriere, sono i 'guardianì dei ghiacciai e fungono appunto da barriera tra loro e l'oceano. Il ghiaccio che si scioglie sui ghiacciai alimenta le piattaforme ma, se queste vengono a mancare, l'acqua si riversa più velocemente nell'oceano, andando ad aumentare il ritmo dell'innalzamento globale del livello del mare.
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