ROMA. Nuove frontiere si aprono nella lotta a una delle malattie neurologiche più frequenti: l'epilessia, che solo in Italia colpisce 500mila persone. E' il messaggio incoraggiante della Società italiana di neurologia (Sin) in occasione della Giornata Nazionale per l'Epilessia, che si celebra domenica 3 maggio. Oggi, grazie ai 'biomarkers' - particolari sostanze utilizzata come indicatori di uno stato biologico - è infatti possibile predire l'andamento di questa patologia e migliorare le terapie. L'epilessia è riconosciuta come malattia sociale per la sua elevata incidenza. Ogni anno si registrano nel nostro Paese 25.000 nuovi casi, principalmente tra bambini, adolescenti e over 65. Si stima che, nel mondo, da 5 a 10 persone su 1.000 siano affette da questo disturbo neurologico. Caratterizzata da attacchi improvvisi e transitori che si manifestano sotto forma di convulsioni, turbe sensoriali e cognitive, l'epilessia può presentarsi a qualunque età e per cause diverse, quali genetiche, neoplastiche, traumatiche, vascolari o infettive, sebbene la sua origine rimanga molto spesso sconosciuta e senza cause apparenti.
"Oggi è possibile - afferma Umberto Aguglia, coordinatore Gruppo di Studio Epilessie SIN, e neurologo presso l'Università Magna Graecia di Catanzaro - conoscere le caratteristiche cliniche dell'epilessia e, in molti casi, eventuali 'biomarkers' - grazie a esami di laboratorio o di altro tipo, quali elettroencefalogramma o risonanza magnetica - in grado di predire, sin dalla diagnosi iniziale, l'andamento della malattia nelle sue diverse forme, da quelle più benigne a quelle che possono beneficiare solo di trattamento chirurgico. Un traguardo affascinante ed entusiasmante che - sottolinea - rappresenta uno strumento fondamentale per i pazienti e, soprattutto, per quel 25-30% delle persone che sviluppa un'epilessia farmaco-resistente". Sebbene andamento e prognosi dell'epilessia siano variabili, i pazienti, avvertono gli esperti, ''se adeguatamente curati, possono condurre una vita normale, attiva e produttiva''. Allo stesso modo, il binomio gravidanza ed epilessia non rappresenta più un tabù: le donne con un progetto genitoriale, se opportunamente informate e seguite da uno specialista neurologo, possono affrontare con serenità la gravidanza e concepire figli sani.
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