ROMA. Due farmaci usati per trattare comuni disturbi della pelle, quali il piede d'atleta e l'eczema, possono essere utili contro la sclerosi multipla. Riescono infatti a istruire le cellule staminali del cervello in modo da 'annullare' i danni causati dalla malattia.
Pubblicata sulla rivista Nature, la ricerca, coordinata da Paul Tesar della Case Western Reserve University, spiega che si è riusciti a ricostruire, grazie a questi farmaci, la guaina che protegge le cellule nervose - la mielina - che normalmente viene distrutta nella sclerosi multipla e altre malattie neurodegenerative.
I ricercatori sono riusciti ad attivare le staminali del cervello di topi e uomini in laboratorio, e 'invertire' la paralisi, una volta somministrati i farmaci agli animali, usando un nuovo approccio con cui hanno stimolato la capacità del corpo di 'auto-ripararsi'. Ci sono riusciti sviluppando un processo unico per creare massicce quantità di un particolare tipo di cellule staminali, le cellule progenitrici degli oligodendrociti o Opc (responsabili della sintesi di mielina), che si trovano nel cervello o nel midollo spinale.
I ricercatori hanno iniziato a testare 727 farmaci esistenti per capire se le cellule Opc indotte potessero formare nuove cellule della mielina e hanno visto che il miconazolo (un antifungino usato per trattare il piede d'atleta) e il clobetasolo (per dermatite ed eczema) erano capaci di stimolare le Ops a formare nuove cellule mielinizzanti sia nei topi che nelle cellule staminali umane.
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