ROMA. Una fondamentale arma che consentirà di combattere meglio la malattia ma anche di calcolare il rischio e correre preventivamente 'ai ripari': è il test per identificare la mutazione dei geni Brca, lo stesso effettuato dall'attrice Angelina Jolie, che da oggi sarà disponibile per tutte le donne italiane colpite da tumore all'ovaio, e le loro famiglie su indicazione medica, garantendo un risultato in un tempo 'record' di sole tre settimane, contro i circa 6 mesi necessari attualmente. Nasce infatti la prima 'rete' italiana per l'accesso a questo innovativo test molecolare, sviluppata dal Dipartimento Tutela della Salute della Donna del Policlinico Agostino Gemelli di Roma e supportata da AstraZeneca.
Con 230mila nuovi casi l'anno nel mondo e 5mila solo in Italia, il cancro alle ovaie è uno dei tumori femminili più insidiosi e pericolosi, perchè difficilmente diagnosticabile in fase precoce. Le donne che presentano una mutazione dei geni Brca, hanno un rischio superiore di oltre il 40% di sviluppare questo tipo di cancro e sono a maggior rischio anche per il tumore al seno. È la stessa mutazione diagnosticata all'attrice americana, che ha quindi deciso di farsi asportare in via preventiva ovaie e seno. Il test per i geni Brca rappresenta quindi un'arma importante:
«Potranno avervi accesso le donne già colpite da questo tumore - spiega Giovanni Scambia, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Ginecologia Oncologica del Gemelli - e ciò è fondamentale poichè fino al 40% delle donne colpite presentano la mutazione, ma oggi sono in arrivo anche in Italia farmaci in grado di colpire in modo mirato le cellule tumorali mutate, garantendo così un migliore trattamento della malattia. Dopo un counselling medico, potranno però accedere al test anche le donne della stessa famiglia; se positive alla mutazione, pur non avendo sviluppato il tumore, saranno quindi sottoposte a controlli mirati, o potranno decidere, come previsto anche dalle linee guida in materia, di sottoporsi alla chirurgia preventiva». Un'opzione quest'ultima, scelta dalla Jolie e che ha fatto molto discutere. Tuttavia, sottolinea Scambia, «per le donne ad alto rischio perchè presentano tale mutazione, l'asportazione delle ovaie resta la prima arma preventiva».
Il test è già oggi disponibile e a carico del Sevizio sanitario nazionale nella maggioranza delle regioni, ma è poco utilizzato, anche per i tempi lunghi necessari per i risultati. La novità è che, grazie alla 'rete' presentata oggi, l'esito sarà disponibile in pochi giorni ed il costo sarà a carico di Astrazeneca. Ma come funzionerà il nuovo servizio? Tutto si svolgerà in 4 tappe: l'oncologo del centro ospedaliero in rete si collega alla piattaforma online e inserisce i dati della paziente, indicando la data in cui ritirare il campione da analizzare (massimo 72 ore dall'invio della richiesta); si effettua quindi il prelievo di sangue; a questo punto un corriere clinico espresso ritira i campioni da analizzare dal Centro Oncologico sul territorio e li consegna al laboratorio di Diagnostica Molecolare del Gemelli; l'oncologo
che ha effettuato la richiesta può quindi visionare e scaricare i risultati dell'analisi direttamente dalla piattaforma online.
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