ROMA. Scoperte le 'stagioni' del Sole. Si alternano a intervalli di circa due anni, regolando la comparsa di macchie, eruzioni e getti di gas che scandiscono l'attività della nostra stella. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Communications, si deve al gruppo internazionale coordinato dal Centro per la ricerca atmosferica degli Stati Uniti (Ncar).
Finanziata dalla Nasa e dalla National Science Foundation, la ricerca segna un passo in avanti verso la possibilità di prevedere in modo preciso l'arrivo di una tempesta solare
potenzialmente pericolosa per i satelliti per le telecomunicazioni o per le reti elettriche. L'attività del Sole è perciò molto più complessa di quanto si pensasse: finora era noto che sul Sole si alternano periodi più tranquilli a periodi più 'irrequieti' a intervalli di circa 11 anni e che questi, a loro volta, fanno parte di cicli più ampi, della durata di 22 anni. Adesso si scopre che all'interno dei cicli di 11 anni esistono delle 'stagionì della durata di quasi due anni, che
hanno un'influenza diretta sulla comparsa delle macchie solari.
«Quello che stiamo osservando è una sorta di 'pilota' delle tempeste solari», osserva McIntosh. Comprendere meglio il comportamento del campo magnetico del Sole, rileva, potrebbe aiutare a «migliorare sensibilmente le previsioni per il meteo spaziale». La scoperta «è sicuramente un tassello importante nella comprensione del ciclo di attività solare, anche se si è ancora lontani da una descrizione del ciclo in termini quantitativi», osserva Mauro Messerotti, dell'Osservatorio di Trieste dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e membro del Consiglio direttivo del gruppo italiano impegnato nelle ricerche sull'attività solare, lo Swico (Space Weather Italian Community). «Resta ancora molto da scoprire - prosegue l'esperto - su molti altri aspetti che regolano la periodicità del Sole, anche perchè ciascun emisfero solare si comporta in modo quasi autonomo dall'altro». Quello che mette in luce la ricerca coordinata da Scott McIntosh, dello Nrcar, è che le 'stagioni' di due anni
esercitano un'influenza diretta sul ciclo solare di 11 anni, in alcuni casi mitigando e in altri esaltando l'intensità delle tempeste solari.
A condizionare in modo importante le stagioni del Sole sono le variazioni nel campo magnetico solare, organizzato in ciascuno dei due emisferi in altrettante bande parallele all'equatore solare. Queste, spiega McIntosh, si alternano in modo molto simile a quanto avviene nelle zone della Terra in cui esistono soltanto due stagioni, quella secca e quella delle piogge.
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