ROMA. In futuro una App potrà 'leggere' nella voce materna i segnali di depressione post-partum, aiutando le neomamme a riconoscere il problema, spronandole a chiedere un sostegno e dando loro semplici suggerimenti su come interagire col piccolino.
Sta lavorando al suo sviluppo un team di psicologi tra Giappone, Italia e Singapore coordinati da Gianluca Esposito dell'Università di Trento.
Gli esperti stanno analizzando nel dettaglio tutte le differenze acustiche (tono di voce, velocità e pause del parlato e molto altro) nella voce di molte neomamme di lingua italiana, tedesca e giapponese, per risalire alla ''firma vocale'' della depressione post-partum e poi sviluppare una applicazione in grado di riconoscere quel tipo di voce e 'allertare' la mamma in difficoltà.
La depressione post-partum non è un disturbo raro: ogni anno nascono nel mondo circa 135 milioni di bambini, sostiene Esposito in un'intervista all'Ansa, e si stima che almeno 25 milioni di questi vivano il loro primo anno di vita con una madre che ha sintomi depressivi.
''Numerosi studi - spiega Esposito - hanno dimostrato che le donne che ne soffrono mettono in atto strategie comunicative differenti con i loro bimbi nei primi mesi di vita, sia sul piano quantitativo (in media tendono a parlare meno al proprio piccolo), sia a livello qualitativo (tipo di parole, tono e velocità del linguaggio usati)''.
Una volta analizzate le voci di tutte le partecipanti, l'obiettivo finale del progetto è sviluppare un software di lettura della voce materna per scovare segnali precoci di depressione, ''quindi una app da scaricare su tablet e smartphone che potrebbe essere usata in maniera anonima dalle neomamme - spiega Esposito; una app gratuita, veloce da utilizzare, che dia suggerimenti alla mamma su come comunicare col proprio neonato e promemoria su attività da svolgere nel corso della giornata''.
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