ROMA. Un software che indica ai ristoratori in quali piatti dei loro menu sono presenti sostanze allergeniche, dal glutine al latte, frutta a guscio, anidride solforosa e via dicendo, per un totale di 14 alimenti dai cui guardarsi se si soffre di allergie. E' quanto ha predisposto Fipe-Confcommercio, mettendo a disposizione delle associazioni territoriali questo sistema che consente ai ristoratori di inviare le ricette dei menu per avere uno screening in tempo reale degli allergeni contenuti e così informare i clienti, attraverso fogli stampati o indicazioni a voce, in base a quanto disposto dal Regolamento Ue sull'etichetta entrato in vigore il 13 dicembre scorso.
"Abbiamo cercato di adeguarci al meglio al Regolamento Ue per venire incontro agli 8 milioni di italiani che soffrono di allergie - osserva Marcello Fiore, direttore generale della Fipe Confcommercio - Ci siamo affidati a nostri strumenti, validati dal parere del Ministero della Salute, perché manca tuttora il decreto attuativo atteso da parte dello Sviluppo economico, così come mancano le norme sanzionatorie per chi disattende l'informazione prevista".
L'ultima iniziativa di Fipe sulla presenza di allergeni è pensata ai bar, "perché anche lì - osserva Fiore - ci sono alimenti come il latte e soia che creano allergie". Perciò Fipe ha predisposto un listino da inviare ai propri soci dove, tanto per non correre rischi e nel caso fosse sfuggito a qualcuno, si informa che il cappuccino contiene latte, così come i frullati, i frappé e la cioccolata in tazza.
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