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Allergico un bambino su quattro, in 20 anni casi triplicati

ROMA. La percentuale di bambini allergici in Italia negli ultimi 20 anni è più che triplicata, passando dal 7% al 25%. La forma più diffusa è la rinite allergica, che colpisce circa il 35% degli adolescenti (13-14 anni), seguita dall'asma che colpisce il 9,5% dei bambini e dalle allergie alimentari, più frequenti nei primi anni di vita, che colpiscono circa il 3% dei piccoli entro i 2 anni d'età. La situazione non e' migliore a livello mondiale, considerato che le allergie colpiscono globalmente circa il 30% della popolazione pediatrica posizionandosi al terzo posto, dopo ipertensione e artrosi e artrite, nella classifica delle malattie croniche più diffuse.

E' quanto emerso alla conferenza stampa di presentazione del Congresso internazionale "Allergie in età pediatrica: dal mito alla realtà - Ebm prevention of pediatric allergy" promosso da Wao (l'Organizzazione Mondiale per le Allergie) e ospedale pediatrico Bambino Gesu', che si svolgerà a Roma domani e dopodomani. Considerata la dimensione del fenomeno- e' emerso al convegno- l'Organizzazione Mondiale per le Allergie ha puntato l'attenzione su strategie per la prevenzione, elaborando delle linee guida che prevedono l'utilizzo di probiotici in gravidanza, durante l'allattamento o somministrandoli direttamente al bambino. "Abbiamo riscontrato che con la somministrazione di probiotici in gravidanza si riduceva il rischio di sviluppare allergie, in particolare l'eczema, del 9%, mentre se assunti durante l'allattamento la percentuale arrivava al 15% e se somministrati direttamente al bambino del 5%" spiega Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù. Le prossime tappe delle linee guida riguarderanno la vitamina D e prebiotici nella prevenzione delle allergie.

 

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