Lunedì 23 Dicembre 2024

Scoperto un nuovo gene che "frena" il cancro

MILANO. Esiste un gene capace di 'spegnere' il cancro, e lo fa con un meccanismo «nuovo e unico»: tenendo cioè sotto controllo l'infiammazione alla base della malattia. La scoperta arriva dall'Istituto Humanitas di Rozzano (Milano), che ha appena pubblicato uno studio sulla rivista scientifica Cell. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che il gene Ptx3 è diverso dai cosiddetti geni 'oncosoppressorì che agiscono sulla cellula tumorale; Ptx3, infatti, «tiene sotto controllo l'infiammazione che favorisce l'insorgenza e lo sviluppo del tumore». La scoperta è frutto di uno studio coordinato da Alberto Mantovani e finanziato dall'Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro (Airc). «Per capire l'importanza di questo studio - spiega Mantovani, direttore scientifico di Humanitas - bisogna ricordare quali sono le caratteristiche che connotano come tumorale una cellula: se la paragoniamo a un'automobile, è come se avesse l'acceleratore sempre schiacciato, e i freni che non funzionano». L'acceleratore sono gli oncogeni, che in modalità sempre attiva spingono per far riprodurre il cancro; i freni sono invece i geni oncosoppressori. «Altra caratteristica fondamentale della cellula tumorale è il fatto di essere inserita in una 'nicchia ecologicà particolare: un microambiente infiammatorio nel quale e grazie al quale cresce e prolifera». Lo studio appena pubblicato su Cell dimostra per la prima volta che il gene Ptx3, scoperta 20 anni fa dallo stesso Mantovani e dal suo team, frena la formazione del cancro con un meccanismo nuovo: «Le nostre ricerche hanno evidenziato che in alcuni tumori, come quelli al colon, alla pelle e un tipo di sarcomi, la molecola Ptx3 viene come 'spenta' precocemente. Questo spegnimento porta il tumore a reclutare i macrofagi, cellule del sistema immunitario che finiscono per promuoverne la crescita e l'instabilità genetica. Si tratta di una scoperta inattesa, da cui ci aspettiamo importanti implicazioni sul fronte clinico». I ricercatori stanno già lavorando per cercare di trasformare le potenzialità di Ptx3 in una cura concreta: «La stiamo testando come potenziale farmaco per impedire le infezioni da Aspergillus nei pazienti affetti da tumore - conclude Mantovani - e con le difese immunitarie compromesse. Oggi, questa nuova scoperta fornisce un ulteriore motivo per attivare una sperimentazione clinica di Ptx3 contro i tumori».

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