Lunedì 23 Dicembre 2024

Scoperta la "stele di Rosetta" del sistema immunitario

ROMA. Scoperta la 'stele di Rosetta' del sistema immunitario: è la chiave di decodifica per tradurre e comprendere il linguaggio con cui le cellule di guardia al nostro organismo (linfociti T) rispondono all'attacco di virus, batteri, parassiti, funghi e tumori. Il risultato è pubblicato su Science dall'equipe guidata da Federica Sallusto, dell'Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona (Università della Svizzera Italiana). Per la prima volta i ricercatori sono riusciti a stabilire un catalogo completo della risposta immunitaria scatenata da microrganismi pericolosi e vaccini. Lo hanno fatto combinando le tecniche di sequenziamento del Dna di nuova generazione con la stimolazione in vitro e l'analisi delle cellule specifiche. Grazie a questo approccio è stato possibile catalogare tutti i gruppi di linfociti T identici (cloni) che rispondono ad un particolare microrganismo, determinandone la specificità e le proprietà funzionali, ad esempio la capacità di produrre mediatori dell'infiammazione (citochine) o di migrare in diversi tessuti. I risultati dimostrano che il repertorio di linfociti T specifici è molto vasto e comprende migliaia di cloni, ciascuno caratterizzato da un diverso recettore. Un secondo risultato, del tutto inaspettato, è che all'interno dello stesso clone le cellule possono specializzarsi a svolgere diverse funzioni e a migrare in diversi tessuti. ''In questo modo - spiega Sallusto - abbiamo scoperto che quando un linfocita T riconosce un patogeno e prolifera per debellarlo, le cellule figlie possono andare incontro a destini diversi, ad esempio acquisire la capacità di produrre diversi tipi di citochine o di migrare in diversi tessuti dell'organismo. Questa estrema flessibilità dei linfociti T umani rappresenta un elemento nuovo che spiega come il sistema immunitario sia in grado di reagire agli attacchi con differenti armi e su più fronti''.

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