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In pelle e a trapezio, effetto rock chic: la minigonna domina le passerelle

Tagli svasati, chiusure a portafoglio, cerniere metalliche e doppie tasche per una linea più aggressiva. Elegante la versione collegiale in panno; versatile quella a ruota abbinata a felpe di giorno e top la sera

PALERMO. Ci possono essere donne «pericolose» in tailleur pantaloni e brave ragazze in minigonna. Bando agli stereotipi, quindi, l'unico limite per indossare una miniskirt è ormai solo ed esclusivamente il paio di gambe che si hanno sotto e, a dirlo, è anche un imprimatur regale. Nei giorni scorsi, infatti, la regina Elisabetta d'Inghilterra ha celebrato la minigonna e nominato «dama», Mary Quant, la stilista, oggi ottantenne, che la inventò nel 1963. E, non per niente, la tendenza 2015 vuole la gonna in stile Swinging London, da swing «oscillare», proprio come fa una campana e cioè la forma a trapezio che è tipica di questo filone che negli anni Sessanta, oltre alla moda, ha contagiato la musica e la società, non solo inglese.

La forma trapezoidale è determinata anche e soprattutto dai tessuti molto strutturati proposti sulle passerelle per l’autunno inverno 2014-2015 soprattutto pelle, ecopelle o lana che rendono gli abiti quasi sculture. È aggressivo e delizioso l’approccio alla minigonna a trapezio di H&M, linea low cost, che per questa stagione interpreta la pelle in modo originale con tagli svasati, chiusure a portafoglio, cerniere metalliche, doppie tasche su uno stesso lato, con un effetto rock chic che abbinato, però, ad maglia di morbida lana, magari angora bianca, diventa un outfit bon ton, perfetto per cene davanti al camino o feste in appartamenti ben riscaldati, non certo per passeggiare per le strade delle città italiane, con temperature rigide, per ora, in ogni dove.

È elegante con tessuti importanti la proposta di Miu Miu che sulla passerella parigina ha portato uno stile simil collegiale, con mini in caldo e morbido Loden, il panno, di cui è fatto anche il noto cappotto, oppure con trapuntina, tipo moncler. È optical la gonna a trapezio di Kenzo mentre con Gucci la pelle color testa di moro diventa imponente, fasciata in vita e morbida e un po’ ondulata sull’orlo con stivali abbinati ton sur ton. C’è nabuc, nei trapezi di Louis Vuitton, ma anche pelle lucida con tasche a contrasto di colore, e tessuti rigidi fiorati come tappezzeria preziosa detta in gergo proprio fantasia «tapestry». È in twill, ancora, la gonna corta a trapezio di Armani Jeans, in tinta unita un po’ sale e pepe, con giacca abbinata.

Ed è amatissima anche in Sicilia la corta che fa impazzire gli uomini e le donne ma il trapezio proprio no, o non ancora e non per tutte. «Dei nostalgici anni Sessanta alle palermitane piace di più il pantalone a zampa d’elefante – spiega Anna Torres, del negozio 74 Sella in via Quintino Sella 74 –. Effettivamente però quest’anno sono state inserite tante gonne a trapezio sia lunghe sia corte, nelle proposte delle aziende a cui mi rivolgo. Ne ho di bellissime in blu e bianco, di taglio geometrico che si accompagnano con maglie corte. Le gonne a trapezio corte vanno bene per le più giovani. D'altronde, si sa, le giovanissime sono le vere fashioniste». Ed anche sul fronte catanese è soprattutto la ruota a convincere le più grandi, così dice Gigi Tropea, guru del fashion dal suo negozio di viale Africa, 30: «Grande riscontro per la mini soprattutto a ruota, da indossare con felpe per il giorno e top con schiena nuda per la sera. La più venduta da noi – conclude – è quella di Fausto Puglisi».

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