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Noa canta la pace a Napoli, concerto con israeliani e palestinesi in platea

Lo spettacolo 'Noapolis' è in programma questa sera dalle 21 al Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa.

PORTICI. La musica messaggio di speranza per una pace duratura, legame profondo che unisce popoli delle sponde del Mediterraneo funestate da guerre e conflitti. Da Portici la cantante israeliana Noa lancia il suo appello alla pace con il concerto 'Noapolis' in programma questa sera dalle 21 al Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa.

Il concerto, che vedrà tra gli ospiti anche rappresentanti della comunità israeliana e palestinese di Napoli, è stato promosso e organizzato dall'amministrazione comunale di Portici insieme con le Ferrovie dello Stato e la Fondazione FS Italiane. Sul palco Noa sarà accompagnata da Gil Dor, da sempre suo chitarrista e direttore musicale, e dal Solis String Quartet (quartetto d'archi napoletano) che racconteranno una Napoli crocevia di culture e cuore pulsante del Mediterraneo, cui l'artista internazionale dedica grande attenzione. Il progetto artistico, curato dal maestro Gerardo Morrone dei Solis, lancia 'Note di Pacè che saranno suonate da un'orchestra di giovanissimi musicisti che formano l'Orchestra Giovanile 'Sanitansamblè, nata nel rione Sanità di Napoli diretta dal maestro Paolo Acunzo.

Noa vuole rendere omaggio alla cultura e alla canzone classica napoletana proponendo al pubblico alcuni dei brani più celebri della tradizione canora raccolti in 'Noapolis', penultimo lavoro datato al 2011. Durante la conferenza stampa ha detto di apprezzare, della canzone napoletana classica, i temi dell'emigrazione («anche io sono una figlia di emigranti»), «l'amicizia», «l'emozione e quel romanticismo senza sentimentalismo che è qualcosa di molto forte». Ma anche le donne, perchè «qui sono presenti donne disperate e forti, allo stesso tempo, che sento molto vicino al mio cuore».

«Ho un grande amore per Napoli - ha aggiunto Noa - e la Campania dove ho fatto molti concerti e ricevuto un grande amore. E per me è anche un modo di dire grazie a loro per quanto ho ricevuto». Pietrarsa, sede del Museo Ferroviario Nazionale (qui fu costruita nel 1839, per la ferrovia Napoli-Portici, la locomotiva a vapore Bayard) diventa un luogo di riflessione nelle parole di Noa che utilizza la musica come strumento di dialogo fra popoli in conflitto, con una attenzione ai bambini, vittime innocenti. Toccando l'attualità, Noa ha detto di essersi ispirata al treno: «Sono ebrea e il treno è il simbolo dell'Olocausto, ma anche quel simbolo di speranza e cambiamento, del manovrare da un punto a un altro, per un futuro migliore. Il treno è un'opportunità su cui possiamo viaggiare tutti insieme».

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