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Un'oasi verde sul Tamigi: in arrivo a Londra il Garden Bridge

Via libera del sindaco Johnson, ma servirà una raccolta fondi

LONDRA. Uno spazio verde 'sospeso' sulle acque, libero dalle auto e perfino dalle biciclette. Londra avrà il Garden Bridge, un ponte pedonale lungo 370 metri con alberi eche attraversa il Tamigi e collega le zone di  e Temple. Il  sindaco della capitale, il conservatore Boris Johnson, ha dato via libera al progetto che costerà 175 milioni di sterline e la cui apertura al pubblico viene prevista per l'estate 2018.

«Il ponte creerà una straordinaria oasi di tranquillità nel cuore della città e darà impulso alla nostra campagna che incoraggia a camminare», ha detto il primo cittadino. L'idea del ponte è venuta all'attrice ed ex 'bond-girl' Joanna Lumley mentre al progetto ha pensato l'architetto Thomas Heatherwick, che ha realizzato il calderone usato per contenere la fiamma olimpica di Londra 2012. Si calcola che dal Garden Bridge potrebbero passare 7 milioni di persone ogni anno e molti sarebbero turisti desiderosi di ammirare la nuova struttura, che sarà accessibile da due ascensori situati alle estremità. Sarà il 'regno' dei pedoni e non si potrà percorrere in bicicletta. Non si pagherà alcun biglietto ma i cancelli di ingresso resteranno chiusi tra mezzanotte e le sei di mattina. Per accudire le tante piante e gli alberi, potarli, irrigarli, servirà una squadra di esperti giardinieri. Si calcola che la manutenzione costerà circa 3,5 milioni di sterline l'anno ma non si conosce ancora quale istituzione dovrà sostenere la spesa.

Oltre a un certo entusiasmo per la 'meraviglia', da più parti, a partire dal partito laburista, arrivano critiche al Garden Bridge, che viene definito troppo costoso e rivolto non ai cittadini ma più che altro ai turisti poichè diventerà una attrazione e non risolverà problemi di viabilità. Inoltre, la sfida più grande del ponte è rappresentata dai fondi per costruirlo.  Lo Stato britannico ha promesso 30 milioni di sterline in finanziamenti per il progetto, altrettanti arriverebbero invece città di Londra, e altri 50 da donazioni private. Ne restano ancora 65 milioni da raccogliere per la costruzione. L'idea è quella di lanciare una raccolta fondi in cui si inviteranno i londinesi a donare per rendere ancora più straordinaria la loro città. Una vera e propria scommessa che rischia, in caso di insuccesso, di trasformarsi in un fiasco storico per il sindaco Johnson, con conseguenze sulla sua carriera politica che vede un sempre più probabile ritorno al Parlamento di Westminster in caso di vittoria alle elezioni politiche del prossimo maggio.

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