ROMA. La nuova frontiera del giocattolo per i nativi digitali si chiama Furby Boom, ed è l'evoluzione dell'animaletto robotico distribuito da Hasbro, che alla fine degli anni Novanta diventò un fenomeno di massa, vendendo 45 milioni di pezzi nel mondo. Già allora il mini-robot era in grado di muovere orecchie, occhi e bocca e di richiedere le cure del suo proprietario. Ora, oltre a ricordare il suo nome e quello degli altri Furby "amici", parlare la sua lingua, il Furbish, e imparare mano a mano l'italiano, la nuova versione del cucciolo colorato unisce pure reale e virtuale grazie a un'app per iOS e Android. Da cellulare o tablet, in pratica, gli si può dare un nome (che lui ricorderà), si può dargli da mangiare, monitorare il suo stato di salute e collezionare e far schiudere le uova da cui nasceranno i cuccioli Furblings. Incrocio fra il classico peluche e un Tamagotchi, sotto le pellicce multicolor (pure loro sottoposte a restyling dalla casa produttrice), ogni Furby nasconde una serie di microfoni e sensori uditivi e tattili per reagire a tono agli stimoli che provengono dal mondo esterno. E dunque, in base a come si interagisce con lui, sviluppa diverse personalità: se lo si accarezza diventerà dolce e gli occhi - che sono degli schermi lcd - gli si riempiranno di cuoricini, se lo si scuote e lo si mette sottosopra sprizzerà di energia e dirà cose come "Me essere cintura nera". Ogni Furby è in grado di ballare, cantare e di riconoscere gli altri Furby: se posizionati l'uno accanto all'altro, iniziano a parlare e a giocare insieme. Impossibile dire a che specie appartengano questi animaletti hi-tech: si dice che l'idea sia venuta ai suoi inventori, Dave Hampton e Caleb Chung, incrociando il misterioso Mogwai del film 'Gremlins' di Joe Dante con una civetta e un topo. Con schiere di collezionisti (non solo bambini!), siti e blog a loro dedicati, quello che è certo è che i Furby possono contare anche su una folta schiera di fan illustri, da Alessia Marcuzzi a Selvaggia Lucarelli, da Federica Pellegrini a Filippa Lagerbäck. E perfino gli One Direction si sono fatti fotografare più volte in compagnia dei loro "pet" elettronici.