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Consumare spesso pesce riduce la perdita dell'udito

Difetti ridotti del 20 per cento con due porzioni a settimana

ROMA. Mangiare pesce di frequente - fresco, congelato o in scatola non fa differenza, aiuta a mantenere giovane l'udito: due o più porzioni a settimana riducono del 20% il rischio di perdita dell'udito. Lo rivela uno studio epidemiologico pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition, che ha coinvolto oltre 65 mila donne i cui stato di salute è stato seguito per quasi 18 anni di osservazione.

Diretto da Sharon Curhan del prestigioso Brigham and Women's Hospital presso la Harvard Medical School di Boston, lo studio mostra che all'aumentare del consumo settimanale di pesce si riduce il rischio di perdita dell'udito dovuto all'età. La perdita dell'udito legata all'avanzamento degli anni è un fenomeno del tutto naturale, un segno fisiologico dell'invecchiamento. Circa metà delle persone anziane con più di 75 anni accusa un certo grado di perdita delle funzioni uditive.

Il problema è legato all'invecchiamento delle cellule dell'orecchio interno, che ha scarse capacità rigenerative. Ma, secondo la Curhan, il pesce, ricco di grassi buoni (omega-3), protegge la microcircolazione sanguigna nell'orecchio e aiuta quindi l'organo a rimanere in buona salute nonostante l'età che avanza. L'importante, conclude la Curhan, è evitare le fritture di pesce che invece possono sprigionare sostanze tossiche come i grassi trans, tutt'altro che protettivi nei confronti dell'invecchiamento.

 

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