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Nuova patata Ogm: se fritta, riduce il rischio del cancro ma McDonald non le userà

È ottenuta da geni di diverse specie del tubero, limita la produzione di una sostanza tossica. Ma il metodo di produzione non convince i consumatori

Per alleviare almeno un po’ i rischi e le preoccupazioni di chi mangia troppe patatine fritte è in arrivo una nuova patata Ogm, ottenuta da geni di diverse specie di questo tubero. La Innate Potato, appena approvata dal dipartimento per l'Agricoltura Usa, continuerà a fornire un po’ troppe calorie, ma almeno produrrà meno acrilamide, un composto cancerogeno che si sviluppa durante la frittura.
La Innate Potato contiene frammenti di Dna che «silenziano» quattro geni legati alla produzione di alcuni enzimi. L'allarme sull'acrilamide viene da diversi studi, alcuni dei quali anche condotti dall'Istituto Superiore di Sanità italiano, che hanno portato proprio l'Fda americana ad emettere un «warning» circa un anno fa.
I test sulla sostanza sono stati condotti finora solo su animali, ma i risultati, che oltre al rischio cancro parlano anche di neurotossicità, sono ritenuti sufficienti quantomeno a sollevare il problema.

McDonald's: dice a no a patate ogm, non cambiamo piani. Il Dipartimento dell'Agricoltura americano ha approvato le patate geneticamente modificate della J. R. Simplot, azienda con sede in Idaho, lo stato delle patate americano. McDonald's, uno dei maggiori partner commerciali di J. R. Simplot, però dice no alle patate ogm. "Non usiamo patate geneticamente modificate e non abbiamo intenzione di rivedere la nostra politica" afferma il colosso degli hamburger. Non è la prima volta che l'industria dei fast food resiste alla "tentazione" delle patate ogm: era già accaduto dieci anni fa, quando aveva detto no alle patate modificate di Monsanto.

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