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Arriva Hash, grazie ad un'app ora Twitter si... "sfoglia"

E' stata pensata per gli utenti pigri di Twitter o per quelli che non riescono a districarsi nel flusso di notizie

ROMA. Sfogliare Twitter come se fosse un magazine, tenendosi informati sulle notizie più condivise, i tweet più popolari o gli argomenti più dibattuti. Il tutto senza essere iscritti al microblog nè aver cinguettato mai una volta nella vita. È possibile grazie ad Hash, una piattaforma e anche un'app, inventata proprio da un ex dipendente della società di San Francisco. Si chiama Steve Philips e in passato ha lavorato su diverse applicazioni musicali.

«Sono un fan e un accanito utilizzatore di Twitter, ma amici e familiari ancora lottano per capire capire come usarlo», ha spiegato Phillips al sito di tecnologia GigaOm. La carta vincente della piattaforma è proprio l'utilizzo 'esterno', da osservatori, che va bene sia per gli utenti pigri di Twitter o quelli che non riescono a districarsi nel flusso di notizie sia per quelli che non hanno voglia di iscriversi. 

La grafica di Hash è chiara e la piattaforma è facile da usare, assomiglia agli aggregatori di notizie tipo Flipboard con cui da tempo molti utenti hanno imparato a familiarizzare. Una parte importante è dedicata alle fotografie, ogni argomento ha un collegamento con Wikipedia per gli approfondimenti. In pratica, si possono sfogliare in un colpo d'occhio le cose più interessanti, come se si stesse consultando un magazine, senza twittare nè accedere al microblog. Se invece si è iscritti a Twitter si può interagire sui vari argomenti direttamente da Hash.

La piattaforma è fatta da automatismi ma ha alle spalle anche una redazione, a ribadire il concetto che Internet ed editoria sono legati sempre di più a doppio filo. E tra i piani futuri di Hash, rivela il Wall Street Journal, c'è proprio quello di stringere accordi con una media company.  La parte automatica di Hash individua i 'trending topics' (cioè gli argomenti più dibattuti su Twitter e su altri siti) ma anche i tweet più popolari e li fa visualizzare. La redazione fatta di 'editor' in carne ed ossa, rivede le storie, le immagini, i titoli e gli hashtag. «Si tratta di un processo abbastanza semplice, ma fondamentale per la qualità dell'esperienza dell'utente», spiega Steve Philips. Hash è consultabile sul sito omonimo ed è anche un'applicazione disponibile al momento solo per iOS di Apple, quindi su iPhone e iPad. In futuro potrebbe sbarcare su altre piattaforme ma anche aggiungere funzionalità che consentano agli utenti di personalizzare sempre di più la propria esperienza.

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