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Cala l'uso del dialetto in casa: le donne più propense a parlare in italiano

È quanto emerge dall'ultimo report dell'Istat sull'uso della lingua italiana, dei dialetti e di altre lingue in Italia

ROMA. Cala l'uso esclusivo del dialetto tra le pareti domestiche: se nel 1995 il 23,7% degli italiani in famiglia parlava solo o prevalentemente dialetto, nel 2012 questa percentuale è scesa al 9%. Sono le donne a mostrare una maggiore propensione a esprimersi soltanto o prevalentemente in italiano in casa (55,2% a fronte del 51% degli uomini) mentre parlare prevalentemente o esclusivamente l'italiano - in  famiglia, con amici e con estranei - è una pratica più diffusa al Centro e nel Nord Ovest. È quanto emerge dall'ultimo report dell'Istat sull'uso della lingua italiana, dei dialetti e di altre lingue in Italia. L'indagine conferma poi che in Italia il livello di conoscenza di altre lingue è piuttosto elementare.

Un terzo delle persone che conoscono almeno un'altra lingua ha dichiarato, infatti, di comprendere e usare poche parole e frasi (30,6%). Soltanto il 15% ha dichiarato di saper comprendere un'ampia gamma di testi, anche impegnativi, e di utilizzare la lingua conosciuta in modo flessibile e con piena padronanza. Sono i giovani e i laureati ad avere un livello di conoscenza più elevato.

Di qualche giorno fa, l'iniziativa pensata per valorizzare la conoscenza della lingua italiana e delle sue regole. Promossa da «Radio3 - La Lingua Batte» e dal Ministero dell'Istruzione, ha il sostegno dell'Accademia della Crusca e dell'Associazione per la Storia della Lingua Italiana. L'appuntamento ha offerto l'occasione al portale Skuola.net per proporre una sorta di decalogo degli errori più comuni tra i ragazzi dell'ultimo anno delle scuole superiori messo a punto «interrogando» 1400 studenti.

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