PALERMO. Quando una Luna non basta, ecco arrivarne un'altra. Tanto che adesso non sarà più possibile avere la classica luna di traverso. Il che non significa che avremo un perenne buon umore. Il fatto, invece, è che Farid Char, ricercatore cileno della University of Antofagasta, ha scoperto che esiste una seconda luna attorno alla Terra. Un quasi-satellite catturato in orbita terrestre circa 750 anni fa che ci resterà accanto soltanto per altri 160 anni. Impossibile vederla brillare nel cielo eppure, secondo la scoperta di Char, un'altra Luna c'è ed accompagna il nostro vecchio, caro satellite.
La notizia, in realtà, non è nuovissima. Perché già nel 1983 Giovanni de Sanctis e Richard West del Southern Observatory del Cile, avevano individuato «Cruithne» (1983 UH), un asteroide in orbita intorno al Sole, un quasi-satellite del nostro pianeta. Non riuscirono, però, ad osservarlo abbastanza a lungo per determinarne l'orbita con precisione. Quindi, Cruithne venne scoperto ufficialmente il 10 ottobre 1986 dall'astronomo Duncan Waldron dell'osservatorio Coonabarabran (Australia).
Fu battezzato così in onore del primo gruppo etnico-tribale celtico che abitò le isole britanniche (i cruithne, infatti, nel 500 a.C. emigrarono dal continente europeo in Britannia). Ma, a volerla dire tutta, già nel 1870, il romanziere francese Jules Verne nel suo Intorno alla Luna descriveva l'incontro tra Barbicane e Michael Ardan con un piccolo asteroide capace di deviare la traiettoria del loro razzo in rotta verso la Luna («ma è possibile? La Terra ha due Lune?, esclamò Ardan; «sì, amico mio», disse Barbicane, «ne ha due anche se si pensa che ne abbia una sola. Ma la seconda Luna è così piccola e gira così tanto rapidamente che i terrestri non possono vederla. È stato un astronomo francese, monsieur Petit, che, rilevando disturbi nei movimenti della Luna, ha potuto scoprire l'esistenza di questo piccolo satellite»).
Letteratura a parte, il nuovo oggetto naturale, una vera e propria seconda Luna, non è un satellite ma un corpo celeste simile ad un satellite la cui orbita, però, non interessa solo la Terra ma anche il Sole. La «seconda» Luna, infatti, ruota contemporaneamente attorno a Terra e Sole anche se, tra poco più di cento anni, abbandonerà per sempre l'orbita terrestre.
Il nome di questo nuovo corpo celeste, bisogna dirlo subito, non è particolarmente romantico e sarà difficile per poeti e scrittori trovare la giusta rima o assonanza per «2014 OL339»: così l'ha battezzato il suo scopritore cileno che l'ha osservato 27 volte nell'arco di 36 giorni tanto da essere riuscito a determinarne l'orbita, che risulta molto ellittica e assai irregolare. «2014 OL339» gira intorno al Sole in 365 giorni, così come la Terra, ma, ruotando attorno al nostro pianeta, viene da questo respinto.
Questa «seconda» Luna della Terra è un oggetto abbastanza piccolo, con un diametro che varia dai 90 ai 200 metri e, pare, sia entrato nella nostra orbita meno di mille anni fa. E tra 165 ci abbandonerà del tutto. Perché? E dove andrà? Prova a spiegarlo lo stesso Char: «L'evoluzione di oggetti di questo tipo è abbastanza difficile da predire anche se possiamo desumere che resterà nelle nostre vicinanze per migliaia di anni ancora».
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