NEW YORK. Il capo dell'Fbi contro Apple e Google. James Comey, si è scagliato contro i due colossi per aver reso più difficile decriptare i nuovi smartphone, impedendo anche alle forze dell'ordine di avere accesso, anche in caso di un mandato del giudice. È la prima volta che un alto funzionario del governo critica apertamente la decisione di Apple e Google. Le due aziende hanno annunciato la settimana scorsa che con il nuovo sistema operativo iOS 8 smartphone e tablet sono posti sotto protezione i codici personali che non possono più essere bypassati e perciò non si potrà avere accesso ai dati personali.
Secondo la polizia, la possibilità di avere i dati personali come foto, messaggi, email, allegati, contatti, sono invece essenziali per risolvere una serie di crimini: dall'omicidio, alla pedopornografia, a tentativo di attacchi terroristici. «Verrà un giorno questo sarà di enorme importanza per i cittadini e cioè la possibilità di avere accesso agli smartphone o o altri dispositivi», ha detto Comey. Il direttore dell'Fbi ha poi aggiunto che alcuni dirigenti del bureau hanno già contattato Apple e Google «per poterne discutere insieme».
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