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"Reti per competere": un incontro a Palermo

PALERMO. “Reti per competere” è il titolo della conferenza in programma giovedì 17 novembre, alle 15,30, nei locali della Fondazione Banco di Sicilia, a Villa Zito, in via della Libertà, 52. La conferenza ha ad oggetto un nuovo modo di sperimentare impresa e produzione in Sicilia ed è il frutto di una collaborazione fra la Sezione Design del Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Palermo e “Mediterranean design network srl”. Alla conferenza interverranno il presidente della Fondazione Banco di Sicilia, professor Giovanni Puglisi, il docente della Facoltà di Architettura Michele Argentino, che parlerà sulla competitività dei prodotti grazie all'innovazione ed al design e Marcello De Luca, amministratore unico di “Mediterranean design network srl”, che illustrerà il progetto e opportunità di crescita per le piccole imprese, offerte dalle collaborazioni con le università e il lavoro dei giovani. Ingresso libero.
Alla base dell’incontro, il comune convincimento che nel pieno della crisi, che si è maggiormente manifestata nella parte sud dell’Italia, sia necessario trovare sbocchi alternativi in cui la valorizzazione della creatività, della passione,della competenza progettuale tecnica e imprenditoriale coaguli energie di progettisti(architetti e designers) artigiani, imprenditori, commercianti,  giornalisti e intellettuali per un comune progetto di ricostruzione del tessuto produttivo.
L’apertura di un dialogo tra forze produttive e responsabili istituzionali capace di creare un nuovo circuito virtuoso in grado di determinare uno scatto qualitativo dove possono forgiarsi linguaggi, tendenze e strategie che costituiscono il nocciolo della innovazione.
La Sicilia in questo momento è una cerniera aperta sul mercato mediterraneo è può diventare in futuro un esempio da proporre nell’ambito di una bacino che sempre più tende ad essere mediterraneo ed europeo.
È necessario avviare uno sforzo in questa direzione per assicurare uno sbocco alle nuove generazioni così da metterle nelle condizioni di indirizzare positivamente il patrimonio formativo acquisito e di poterlo spendere a favore del contesto territoriale di cui fanno parte e che ha la necessità di ricorrere alla capacità di tutti gli operatori e alle forze economiche in campo.

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