Mercoledì 18 Dicembre 2024

Sanremo, Bersani ricorda Dalla e canta con Willie Peyote "Giudizi universali": testo e significato

Willie Peyote con Samuele Bersani

Samuele Bersani emoziona nella giornata dedicata a Lucio Dalla. Lui che è stato discepolo del grande cantautore scomparso ormai nove anni fa, ha duettato sul palco dell'Ariston com Willie Peyote, con un brano che è diventato uno dei suoi cavalli di battaglia: "Giudizi universali".  La canzone descrive i momenti difficili della coppia, in particolare la perdita di divertimento dopo anni di intesa e simbiosi. Il singolo è stato uno dei momenti centrali della sua carriera e ha fatto parte di due film "Chiedimi se sono felice" di Aldo, Giovanni e Giacomo e "Fuochi d'artificio" di Leonardo Pieraccioni. Ecco il testo della canzone: Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane Ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l'aquilone Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace   Liberi com'eravamo ieri, dei centimetri di libri sotto I piedi Per tirare la maniglia della porta e andare fuori Come Mastroianni anni fa Come la voce guida la pubblicità Ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già   Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza calpestare il cuore Ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi come sulle aiuole Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini per scivolare meglio sopra l'odio Torre di controllo, aiuto, sto finendo l'aria dentro al serbatoio   Potrei ma non voglio fidarmi di te Io non ti conosco e in fondo non c'è In quello che dici qualcosa che pensi Sei solo la copia di mille riassunti Leggera, leggera si bagna la fiamma Rimane la cera e non ci sei più   Vuoti di memoria, non c'è posto per tenere insieme tutte le puntate di una storia Piccolissimo particolare, ti ho perduto senza cattiveria Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l'aquilone Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace   Libero com'ero stato ieri ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi Adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori Come Mastroianni anni fa, sono una nuvola, fra poco pioverà E non c'è niente che mi sposta o vento che mi sposterà   Potrei ma non voglio fidarmi di te Io non ti conosco e in fondo non c'è In quello che dici qualcosa che pensi Sei solo la copia di mille riassunti Leggera, leggera si bagna la fiamma Rimane la cera e non ci sei più, non ci sei più, non ci sei e non ci sei

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