SANREMO. Doveva arrivare al Festival per parlare di cyber-bullismo e di violazioni della privacy, di cui lei stessa è stata vittima, con foto hard rubate dal suo telefonino e pubblicate in rete.
Doveva invitare a «denunciare» e a «non aver paura».
Il risultato, invece, è stata un'altra ondata di polemiche e insulti dagli haters che popolano il web e i social.
Diletta Leotta, 25enne giornalista di Sky Sport, è stata messa all'indice per il vestito osè (un due pezzi rosso fuoco con top corto e gonna sontuosa, con annesso spacco profondo che ha ricordato un pò l'abito di Belen che proprio all'Ariston qualche anno fa rivelò la farfallina indiscreta tatuata sull'inguine), e l'atteggiamento considerato da alcuni un po' troppo ammiccante per un messaggio serio come quello contro il bullismo.
«Non puoi parlare della violazione della #privacy con quel vestito e con la mano che cerca di allargare lo spacco della gonna», ha twittato prima di essere travolta a sua volta dagli insulti, la conduttrice tv Caterina Balivo, costretta poi a un rapido dietro front e all'ammenda pubblica.
«Un tweet infelice. Ho espresso un giudizio sull'atteggiamento, me ne dispiace: non sono nessuno per giudicare un atteggiamento di un'altra donna. Se ho offeso qualcuno mea culpa».
Ma a ribattere agli attacchi contro Diletta, e in generale a difesa della dignità delle donne, è scesa in campo anche Maria De Filippi:
«Nel 2017 mi vesto come mi pare. Concentrarsi sull'abito e non sul suo messaggio è come dire che è giusto che ti violentino perchè hai la minigonna. Non diamo spazio a queste polemiche: è come tornare indietro nel tempo».
E anche Carlo Conti ha preso le parti dell'ospite:
«Ha detto ciò che doveva dire nel modo giusto».
Lei, Diletta, non parla.
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