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Il Volo vincono il Festival, sul podio anche Nek e Malika Ayane

I vincitori: "Un sogno che è diventato realtà, grazie Italia"

SANREMO.  Come da previsioni, ha vinto Il Volo. Il trio è in rampa di lancio per portare in Italia il successo che stanno raccogliendo negli Stati Uniti e nel mondo. Il fatto che il messaggio augurale stasera glielo abbia inviato Placido Domingo la dice lunga. Alla fine la vittoria, per altro prevedibile, di una canzone che non teme il kitsch fa parte del gioco e tutto sommato è in linea con la scelta pop di questo festival. Il terzo posto di Malika Ayane, che ha vinto il premio della Critica, bilancia il verdetto.

Per Nek, secondo, si è trattato di un ritorno felice al festival: il suo pezzo può rilanciargli la carriera e si è anche portato a casa il premio per la cover. Un verdetto con il brivido, perchè durante la lettura della classifica c'è stato un errore: tra i fischi dell'Ariston era stato annunciato Nek al nono posto. Interruzione e Carlo Conti costretto a riempire un vuoto.

Una maratona, come nella tradizione delle finali, con una presenza molto ricca di ospiti: Giorgio Panariello, che da Renato Zero è passato al monologo politico, Ed Sheeran, il ragazzo con la chitarra che in questo momento è una delle star della musica mondiale, Will Smith, uno dei più simpatici grandi nomi di Hollywood, Gianna Nannini, incappata in clamorose incertezze. Panariello ha cominciato come Renato Zero, con un vestito stile Antonella Clerici dedicato a San Valentino, una sorta di albero di Natale con cuori luminosi. Poi, dopo l'incontro con l'amico di 30 anni Carlo Conti, si è lanciato in un monologo pieno di battute sulla politica. Parlando della situazione della Grecia, ha detto «Tsipras ha detto non paghiamo la Troika... ha sentito Berlusconi scusi ma le troike vanno pagate»

Poi si è lamentato con Conti: «hai invitato Charlize Theron, Conchita Wurst, ma io vorrei che tu invitassI quello che ti ha messo qua come si chiama tuo figlio?» «Matteo». «Esatto: avete fatto il parto del Nazareno», alludendo all'amicizia di Conti con il presidente del Consiglio Matteo Renzi - che ha seguito da casa il festival - del quale ha detto: «dopo un grande comunicatore ci voleva un altro comunicatore. Renzi ha capito che per vincere in politica ci vuole l'immagine. Berlusconi aveva candidato la Carfagna e la Prestigiacomo, Renzi ha candidato la Masia, la Moretti la Boschi» ha raccontato Panariello mostrando le foto delle donne politiche. «Perchè il governo Monti non ha funzionato? Perchè si è presentato con lei» è stato il commento di fronte alla fotografia dell'ex ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri.

Il monologo è passato ai peccati capitali. «Oggi i veri peccati capitali sono lo spreco del denaro pubblico, la violenza sulle donne» ha protestato Panariello. «Manca la certezza della pena» ha ribadito elencando una serie di casi impuniti, Cucchi, L'Aquila, «tutti assolti, l'unico in galera Corona va bene che le mutande che disegnava erano brutte ma che avrà fatto mai... Schettino gli hanno 16 anni ma ancora non si è fatto ancora un giorno. Schettino un pò di tempo all'inferno se lo meriterebbe. Ma lui all'inferno non ci arriva perchè ribalta la barca di Caronte». Chiusura sui mafiosi, che «li cercano per anni in tutto il mondo e poi dove li trovano? A casa». Poi la foto del super latitante Matteo Messina Denaro da giovane che diventa Antonello Venditti.

Ed Sheeran ha dimostrato perchè oggi fa tre sold out a Wembley ed è una star mondiale: canta essenzialmente con la chitarra acustica, alterna atmosfere più funk come «Sing», non a caso prodotto da Pharrell Williams, e più romantiche come «Thinking Out Loud» in perfetta sintonia con la sensibilità contemporanea.

Will Smith è stato travolgente. Si è messo al servizio dello show, ha dato lezioni di rap a Carlo Conti (che si è esibito in versione hip hopper), ha coinvolto il pubblico e ha anche cantato «Nel blu dipinto di blu». La dimostrazione di cos'è una vera super star. In chiusura è stato raggiunto da Margot Robbie, star emergente e partner nel nuovo film «Focus - Niente è come sembra».

Gianna Nannini, super ospite, è incappata in una serata a dir poco difficile: prima qualche evidente incertezza nella cover de «L'immensità», il classico di Don Backy, poi durante «Sei nell'anima» ha steccato ed è andata fuori tempo. L'Ariston non le ha negato la standing ovation. All'Ariston è tornato Enrico Ruggeri, un veterano del festival, stavolta nella più comoda veste di ospite. Ha cantato «Tre signori», dedicato a Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Giorgio Faletti. Passa così agli archivi la prima volta di Carlo Conti al festival di Sanremo.

La vittoria de Il Volo non può cambiare il giudizio su un'edizione che ha macinato gli ascolti e ha tenuto incollati davanti alla tv un italiano su due. A questo punto dire che a Carlo Conti le cose non potevano andargli meglio è addirittura facile. Gli è stato chiesto di mettere in scena uno spettacolo di successo e lui ha portato a termine la missione. Quasi scontato aspettarsi un altro festival per famiglie almeno l'anno prossimo.

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