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Livelli d’assistenza sanitari, la Sicilia arranca e cresce il divario

I dati della Fondazione Gimbe: regione sotto la media nazionale

Medici in corsia

Fuga oltre lo Stretto per farsi curare, strada in salita per il raggiungimento degli obiettivi della Missione Salute del Pnrr e freno a mano tirato sulla strada che porta al pieno adempimento dei Lea, i livelli essenziali di assistenza: è il quadro della sanità siciliana nell’ultimo decennio, e nel medio e lungo termine potrebbe pure peggiorare, allargando il divario già esistente tra le regioni del Nord e quelle del Sud Italia.

Ne è convinta la Fondazione Gimbe, che nel suo nuovo report in materia esamina le possibili ricadute dell’autonomia differenziata sull’offerta di salute tornando a bacchettare il Ddl Calderoli, approvato al Senato e ora in discussione alla Camera e definito dal presidente dell’organizzazione indipendente, Nino Cartabellotta, come «un punto di non ritorno» nella «frattura strutturale» tra Meridione e Settentrione.

Un servizio completo di Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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