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Adolescenti e smartphone, l'utilizzo esagerato fa male alla salute: i consigli del pediatra

Lo smartphone fa male alla salute dei nostri figli, che si tratti di smartphone, tablet o personal computer poco importa: sin da piccoli sono in grado di interagire con i device elettronici e di concentrare la loro attenzione sullo schermo come difficilmente riescono a fare per altre attività. Le conferme arrivano da una ricerca internazionale dell'Oms per monitorare la salute e il benessere degli adolescenti di 11, 13 e 15 anni in Europa e in Nord America.

L’85% degli adolescenti italiani usa uno smartphone

Il telefono cellulare moderno, lo smartphone, oltre all’utilizzo originario, cioè telefonare, serve come un computer. Garantisce infatti un accesso al mondo di internet 24 ore su 24. Secondo alcuni dati recenti, in Italia l'85% degli adolescenti tra 11 e 17 anni usa ogni giorno lo smartphone e il 72% naviga su internet quotidianamente. La maggior parte degli adolescenti trascorre in media dalle 3 alle 6 ore al giorno con lo smartphone che viene usato anche a scuola durante le lezioni. Tra gli 11 e i 13 anni il tempo trascorso “on line” si abbassa leggermente, probabilmente per un controllo da parte dei genitori che mettono al riparo i propri figli dall’accesso a contenuti inappropriati e spesso pericolosi.

Il parere del pediatra

I rischi legati all’uso dello smartphone – spiega Francesco Andolina, responsabile neonato sano alla Casa di Cura Serena e responsabile pediatria H24 al centro Salus di  Palermo – sono molteplici. Prima di dormire ha un impatto negativo sul ritmo circadiano in quanto causa eccitazione e difficoltà ad addormentarsi. Maggiore tendenza alla distrazione a scuola e disattenzione mentre si cammina per strada con rischio di incidenti. Una dipendenza favorita dal poter accedere allo smartphone ovunque ci si trovi e in qualsiasi momento della giornata. Internet si trasforma spesso in un rifugio per i ragazzi più timidi che hanno difficoltà nelle relazioni con i loro coetanei. L'isolamento, nei casi più gravi, può diventare una vera e propria malattia: si parla in questo caso di un fenomeno chiamato Hikikomori, che espone al rischio di sviluppare malattie psichiatriche. Questo fenomeno, in Italia, riguarda soprattutto i giovani dai 14 ai 30 anni, soprattutto maschi, che trascorrono su internet oltre 12 ore al giorno. Può crearsi l’insorgenza di nuove forme di disturbi visivi legati alla anomala illuminazione dello schermo, associati a secchezza oculare, irritazione , fatica oculare e abbagliamento; dolori muscolari: specialmente a collo e spalle, legati alla postura anomala.

Limitare il tempo di utilizzo

Tra le raccomandazioni – sottolinea Andolina - è importante favorire una comunicazione aperta tra genitore e adolescente, spiegando ai ragazzi cosa vuol dire un utilizzo positivo e intelligente dei media device. Il genitore dovrebbe monitorare il tempo che il proprio figlio spende su tablet, smartphone e pc, imparando per primo le tecnologie a disposizione per poterle comprendere e condividendo per quanto possibile le attività. Occorre limitare il tempo di utilizzo di smartphone, tablet e pc durante il giorno o nei fine settimana, stabilendo orari precisi di divieto per esempio durante i pasti, i compiti e le riunioni familiari. Indispensabile, infine la collaborazione tra genitori, pediatri e operatori sanitari per tutelare e sostenere i ragazzi attraverso campagne di informazione che forniscano una maggiore consapevolezza degli aspetti positivi ma anche dei rischi che presenta l’uso eccessivo”, conclude il pediatra.

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