All’indomani della circolare del ministero della Salute che ha dato il via libera alla co-somministrazione nella stessa seduta vaccinale del vaccino anti-Covid e di quello antinfluenzale, i medici di famiglia e le farmacie si dicono pronti a partire con le co-immunizzazioni, in vista dell’imminente avvio della campagna vaccinale contro l'influenza stagionale. Le consegne degli antinfluenzali, però, in varie regioni non sono ancora cominciate o vanno a «rilento», affermano i camici bianchi rilevando come la situazione vari sul territorio e ciò possa portare a problemi organizzativi. Intanto, le aziende farmaceutiche lavorano agli «aggiornamenti» dei vaccini anti-SarsCoV2, che si potrebbero rendere necessari dal prossimo anno a causa delle varianti del virus.
La co-somministrazione potrà riguardare i soggetti eleggibili alla vaccinazione antinfluenzale e che devono ricevere la terza dose anti-Covid, come ad esempio gli anziani over-80, ma anche coloro che oltre all’antinfluenzale devono ricevere ancora la prima o seconda dose anti-Covid. A pochi giorni dalla partenza della campagna vaccinale contro l’influenza - prevista dal ministero agli inizi di ottobre proprio per evitare una concomitanza di casi Covid e influenzali - «l'unica regione che ha iniziato la distribuzione dei vaccini ai medici di famiglia è la Campania, che sarà seguita dalla regione Lazio a partire dal 5 ottobre», spiega Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), che aggiunge: «stiamo andando a rilento e questo può pesare sulla capacità di programmare la vaccinazione».
Il vaccino antinfluenzale va ripetuto annualmente e le dosi ordinate dalle regioni quest’anno sono state 19 milioni, superando il record di 17 milioni del 2020/21. Fare il vaccino antinfluenzale, sottolinea, «è importante per ridurre il rischio di una “doppia epidemia” Covid e influenza, e iniziare prima la somministrazione fa la differenza perché aumenta il tempo a disposizione per scaglionare gli appuntamenti».
Tuttavia, secondo una ricognizione della Fimmg, le forniture arriveranno solo il 12 ottobre in Basilicata; in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria e Pa di Bolzano dopo il 15; in Valle d’Aosta il 18; nelle Marche dopo il 20; in Emilia Romagna, Calabria e Sicilia dal 25 ottobre; in Toscana ai primi di novembre. Mentre ai medici delle restanti regioni non è stato comunicato nulla. I medici si dicono comunque favorevoli alla somministrazione contemporanea dei due vaccini, così come i farmacisti. Le farmacie sul territorio - che già effettuano le immunizzazioni anti-Covid - potranno infatti effettuare le co-vaccinazioni, ma sono anch’esse in attesa dei vaccini antinfluenzali. E sempre sulla terza dose anti-Covid, è prevista per lunedì 4 ottobre una riunione dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) che potrebbe portare a indicazioni ulteriori.
Intanto, con il diffondersi delle varianti del virus SarsCoV2, diventa sempre più concreta la possibilità di un aggiornamento dei vaccini attualmente disponibili. A questo sta lavorando ad esempio l’azienda BioNTech. Una «nuova formulazione del vaccino potrebbe essere necessaria il prossimo anno per proteggere dalle mutazioni del virus - ha affermato l'amministratore delegato di BioNTech, Ugur Sahin, in un’intervista al Financial Times -. Quest’anno un vaccino differente non è necessario. Ma per la metà del prossimo anno la situazione potrebbe essere diversa», dice Sahin, spiegando che con il passare del tempo potrebbero emergere mutazioni in grado di evadere le difese immunitarie dell’organismo. Ed è attesa pure per l’antivirale orale anti-Covid dell’azienda Merck, per il quale sarà a breve chiesta l’autorizzazione all’ente Usa per i farmaci Fda e che l’immunologo Anthony Fauci definisce «dai risultati impressionanti».
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