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Tumori, un test del sangue li rileva 4 anni prima

Un nuovo test per diagnosticare i tumori molto tempo prima della loro comparsa. Dopo la biopsia liquida, è in arrivo
un’analisi del sangue, altrettanto poco invasiva ma più efficace che permette di riconoscere le spie molecolari di almeno cinque forme di tumore molto comuni, e con un anticipo di quattro anni rispetto a quanto permettano di fare le attuali tecniche di diagnosi.

Una vera rivoluzione se si pensa che, oltre ai livelli di colesterolo o di glicemia, attraverso un esame di routine, si potranno evidenziare eventuali segnali di un tumore nei primissimi stadi della sua formazione.

La ricerca, pubblicata sula rivista Nature Communications, è stata coordinata dal gruppo dell’Università della
California a San Diego guidato da Kun Zhang. La tecnica di analisi, chiamata PanSeer, si è dimostrata efficace nel riconoscere precocemente i tumori di stomaco, esofago, colon retto, polmoni e fegato in persone senza sintomi.

Non si tratta certamente, rilevano i ricercatori, di "indovinare" se una persona si ammalerà: quelli che il test va a
cercare sono i segnali, estremamente precoci, di un cambiamento in atto nel modo in cui si replica il Dna. La tecnica va infatti a cercare nel sangue le firme della metilazione, ossia del processo che in condizioni normali accompagna la replicazione del Dna, ma che in presenza di tumori può subire delle alterazioni.

Questo tipo di test potrebbe permettere di intervenire in maniera tempestiva  con farmaci o con la chirurgia quando il tumore è gli inizi della sua formazione.

La tecnica è stata messa alla prova su 605 campioni di sangue prelevati da individui asintomatici, a 191 dei quali in seguito è stato diagnosticato un tumore. A questi test si sono aggiunti quelli condotti su 223 persone con tumore e su 200 tessuti tumorali. Tutti i campioni sono stati forniti dalla Fudan University, che nel 2007 li aveva utilizzati in uno
studio.

Il risultato è stato incoraggiante, perché ha dimostrato di poter fare una diagnosi per cinque forme diffuse di tumore.
E' solo il primo passo: l’attuale capacità di individuare i segnali del tumore dall’88% al 91% dei campioni di sangue
analizzati dovrà adesso essere confermata da ulteriori ricerche condotte su numeri più grandi di individui.

«L'obiettivo ultimo - ha rilevano Zhang - è fare in modo che simili analisi del sangue diventino parte di quelle fatte di
ogni anno per un checkup completo». A breve termine, invece, il test potrà essere utilizzato per controllare chi è più a rischio di sviluppare il tumore per la sua storia familiare, per l’età o per l’esposizione ad altri fattori».

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