Meno contagi e meno decessi per coronavirus durante la fase 2. Secondo Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri l'infezione potrebbe aver perso la sua carica virale e quindi sarebbe anche meno aggressivo. Ciò non vuol dire che la Sars-Cov-2 abbia subìto una modifica genetica ma semplicemente che adesso fa meno male.
Come si legge nell'articolo di Andrea D'Orazio pubblicato sul Giornale di Sicilia di oggi, l'esperto sottolinea che solo una riapertura prudente e graduale potrà aiutare nella ripresa anche dal punto di vista medico. «Un lockdown prolungato determina povertà, prima causa di malattie e morte, per non parlare dei conflitti sociali, che durante un'epidemia diventerebbero ancor più pericolosi annullando le misure di distanziamento sociale».
A proposito invece del plasma iperimmune, Remuzzi spiega che si tratta di una cura non adatta a tutti e non efficace sui malati gravi. Dopo le valutazione necessarie, l'Istituto superiore di Sanità e l'Aifa faranno in modo che la terapia possa essere disponibile su tutto il territorio nazionale, anche in Sicilia dove il basso numero dei casi giornalieri che potrebbe rendere difficile il reperimento di plasma.
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