I bambini e gli adolescenti sono più resistenti al contagio da coronavirus. È stato dimostrato infatti come sviluppino solo alcuni sintomi lievi come febbre e tosse secca. Si tratta dei dati emersi della prima revisione sistematica di un vasto numero di casi clinici già pubblicati e rianalizzati da Amelia Licari dell’Università di Pavia.
La revisione, pubblicata sulla rivista Jama Pediatrics, è partita da 815 studi pubblicati in Cina sul tema dell’infezione in pazienti pediatrici tra dicembre 2019 e marzo 2020. Un sottogruppo delle ricerche (18 studi) è stato infine esaminato, per un totale di 1065 pazienti analizzati (444 bambini sotto i 10 anni, 553 di età compresa tra 10 e 19 anni), tutti casi confermati di SARS-CoV-2.
È emerso che tutta la popolazione pediatrica, indipendentemente dall’età, è meno a rischio rispetto al Covid-19. Nella maggioranza dei casi, sia giovani che giovanissimi, presentano sintomi lievi come febbre e tosse secca a cui si puà aggiungere affaticamento, o in alcuni casi possono essere addirittura persino asintomatici.
In seguito a radiografia toracica, l'elemento riportato più spesso è l'ispessimento bronchiale e di opacità cosiddette "a vetro smerigliato" spesso presenti anche nei pazienti asintomatici. Nella casistica esaminata figura solo un caso grave, quello di un bambino di 13 mesi.
«Per quanto ne sappiamo - scrivono gli autori del lavoro - la nostra è la prima revisione sistematica di casi di covid-19 in pazienti pediatrici; la rapida diffusione del virus nel mondo - concludono - determina la necessità di condurre nuovi studi epidemiologici e clinici su questa popolazione di pazienti».
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