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Dalla Sicilia all'Oms: nuovi test per scovare chi ha gli anticorpi del coronavirus per provare a ripartire

Scovare chi è stato colpito dal virus in maniera lievissima o addirittura asintomatica per riprovare a partire piano piano con le attività, dalle scuole (soprattutto), alle fabbriche e ai negozi.  Infatti, più casi del genere vorrebbe dire che piano piano l'immunità di gregge non sarebbe utopia e che anche se sappiamo ancora poco del Covid-19, un ritorno alla normalità non sarebbe utopia. E' una questione non locale ma mondiale, e anche la Sicilia si sta adeguando, avendo avuto l'ok per fare dei test rapidi per intercettare quanti più contagiati possibili.

Intanto è arrivato il via libera dal ministero della Salute ai test molecolari veloci, ovvero i tamponi rapidi, basati sulla rilevazione dei geni virali nelle secrezioni respiratorie. Questi permetterebbero di ottenere risultati in tempi brevi. Lo stabilisce una nuova circolare in cui si indicano anche i criteri di priorità per l’esecuzione, a partire da pazienti ospedalizzati, operatori sanitari esposti a maggior rischio, soggetti fragili e soggetti con infezione respiratoria ricoverati nelle Rsa.

Dopo Solidarity I per cercare farmaci e vaccini contro il Covid-19, l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) si prepara a lanciare nei prossimi giorni il programma Solidarity II, per sapere quante sono nel mondo le persone con l’infezione attraverso una poderosa campagna di analisi del sangue per rilevare gli anticorpi al virus in quasi una decina di paesi nel mondo. Ciò aiuterà a determinare prevalenza e mortalità del Covid-19 nelle diverse fasce d’età e a decidere la durata di chiusure e quarantene.

I tamponi hanno permesso finora di individuare 1 milione di casi, ma visto il loro numero limitato, molti casi - soprattutto lievi - non sono stati rilevati. L'esame degli anticorpi invece permette di avere un quadro più preciso della reale diffusione, perchè vede se una persona è stata infettata nel passato e ha gli anticorpi che possono proteggerla da future infezioni.

«Solidarity II è la parte finale di un approccio a 'tridentè per raccogliere moltissimi dati sugli anticorpi il più velocemente possibile», spiega Maria Van Kerkhove, che lavora al programma. Il primo passo dell’Oms è stato lavorare con ricercatori di vari paesi con vaste epidemie per raccogliere indizi su quante persone avessero gli anticorpi al virus, anche se fatti con metodi diversi. Poi l’Oms ha pubblicato protocolli standard per le prime analisi, incluse quelle sugli anticorpi, in modo da poter combinare i dati di paesi e gruppi di ricerca diversi. Con Solidarity II si darà la possibilità ai paesi partecipanti di raccogliere risultati dagli
studi sugli anticorpi su larga scala per avere velocemente il quadro globale. I risultati dovrebbero essere pronti in pochi
mesi. Già nelle prossime settimane dovrebbero arrivare quelli di studi più piccoli, come quelli dell’università di Stanford e
Bonn su 1000 persone, che potranno chiarire se effettivamente bambini e adolescenti sono poco colpiti dall’infezione o sono più spesso asintomatici. Un dato cruciale per decidere sulla riapertura delle scuole.

E' di stamattina la notizie che in una regione come la Sicilia con epidemia contenuta – fatta eccezione per alcuni focolai - sarà possibile effettuare studi di sieroprevalenza e sieroconversione. Lo rileva il Comitato tecnico scientifico per l'emergenza Covid-19 nell'Isola, in un parere trasmesso all'assessorato regionale della Salute sull’utilizzo dei test rapidi e dei test sierologici.

Secondo gli esperti «ci sono sufficienti evidenze scientifiche che sorreggono la validità e l’utilità di questi test rapidi in ausilio alla sierologia classica e ai tamponi rinofaringei».

I componenti del Comitato, facendo esplicito riferimento agli asintomatici, rilevano in particolare che «in questi soggetti - si legge nel parere - andrà eseguito il test rapido con card come prima scelta. Se sia le IgM (immunoglobuline M) che le IgG (immunoglobuline G) risulteranno negative e il soggetto è a basso rischio allora può essere considerato non infetto, con sufficienti probabilità logiche e scientifiche».

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