Venerdì 15 Novembre 2024

Svelate le origini dell'orgasmo femminile

MILANO. L'orgasmo femminile è frutto di un felice 'ripensamento' dell'evoluzione: sviluppato nei mammiferi più primitivi per stimolare l'ovulazione in presenza del maschio, avrebbe successivamente perso questa funzione portando ad un ri modellamento dell'anatomia dei genitali femminili. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università di Yale e del Cincinnati Children's Hospital, risolvendo un rompicapo biologico che ha tormentato generazioni di studiosi, a partire da Aristotele. Nel corso dei secoli, infatti, in molti hanno provato a spiegare la funzione dell'orgasmo femminile elaborando le teorie più disparate. Nessuno però è riuscito ad arrivare al nocciolo della questione, perchè gli studi si sono concentrati per lo più sulle caratteristiche dell'orgasmo nella biologia umana e nei primati, «senza andare a scavare nelle sue origini evolutive», come sottolinea il biologo Gunter Wagner del Systems Biology Institute di Yale. Il suo gruppo di ricerca invece lo ha fatto, mettendo a confronto più specie di mammiferi: sebbene l'orgasmo femminile si manifesti diversamente nei vari animali, in tutte le specie (inclusa quella umana) è caratterizzato dall'aumento della produzione di due ormoni, la prolattina e l'ossitocina. In alcune specie di mammifero, questo riflesso neuro-endocrino si sarebbe sviluppato per favorire l'ovulazione delle femmine indotta dalla presenza del maschio. Più tardi nel corso dell'evoluzione, quando l'ovulazione è diventata un meccanismo ciclico e spontaneo, l'orgasmo ha finito per perdere la sua funzione ancestrale. Le conclusioni della ricerca, pubblicate sulla rivista 'Jez-Molecular and Developmental Evolution', sembrano essere confermate anche da un ulteriore studio comparativo condotto sui genitali femminili nelle diverse specie di mammifero. I risultati dimostrano che il passaggio dell'ovulazione da meccanismo indotto a meccanismo ciclico e spontaneo ha indotto un ri modellamento anatomico che ha spostato il clitoride dalla sua posizione primitiva ad una più nascosta, rendendone più difficile la stimolazione durante il rapporto.

leggi l'articolo completo