Venerdì 03 Maggio 2024

Stent riassorbibile all'ospedale di Caltanissetta, primo intervento su un sessantenne

CALTANISSETTA. E’ stato un sessantenne di Mussomeli il primo beneficiario di una rivoluzionaria tecnica interventistica che pone l'ospedale Sant'Elia fra i più all’avanguardia dell’Isola. Per i cardiopatici un’arma in più per sconfiggere la coronaropatia ostruttiva. Di cosa si tratta è presto spiegato. Nel reparto di Emodinamica diretto dal primario Francesco Amico è stato introdotto da due settimane lo stent riassorbibile. Il primo intervento su un cardiopatico di Mussomeli di 60 anni il secondo su un ennese non ancora cinquantenne. La novità, rispetto a quelli tradizionali, è che lo stent riassorbibile scompare dopo due anni che viene impiantato, poiché il farmaco contenuto in esso viene rilasciato gradualmente. “La tecnologia Bioresorbable Vascular Scaffold (Bvs) – dichiara Francesco Amico – ha dimostrato di essere in grado di rivoluzionare il trattamento dei pazienti affetti da coronaropatia ostruttiva poiché fa quello che nessun altro dispositivo coronarico medicato è capace di fare, ovvero dissolversi in maniera completa e ripristinare la funzione fisiologica del vaso, cosa che non è possibile con gli impianti metallici permanenti. Questo piccolo “miracolo” tecnologico è possibile grazie al polilattico, un materiale biocompatibile che viene comunemente usato per dispositivi medici come il materiale da suture riassorbibili”. Il reparto di Emodinamica opera ormai a pieno regime, 24 ore su 24 e con circa 7 – 8 interventi al giorno. “Lavoriamo in perfetta sinergia con il reparto di Cardiologia diretto da Salvatore Giglia”, ha rilevato l’emodinamista Francesco Amico aggiungendo: “nonostante il periodo di ristrettezze economiche, le difficoltà per la mancanza di personale medico e infermieristico la nostra Asp cerca sempre di porre al centro di tutto il paziente di cui ci prendiamo cura a 360 gradi”.

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