Domenica 22 Dicembre 2024

Crisi idrica in Sicilia, Faraone: «Solo 30 litri d'acqua al giorno per abitante: siamo sotto la soglia indicata dall'Oms»

davide faraone

«Per l’Oms la soglia minima per cittadino per soddisfare le esigenze minime di salute è stimata intorno ai 50 litri d’acqua a persona al giorno. Nei Paesi occidentali normalmente questa soglia è molto più alta. In tanti comuni della Sicilia la distribuzione si attesta a 30 litri al giorno per abitante». Lo scrive su Facebook Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera. «Siamo abbondantemente sotto la soglia di civiltà, ma tutto questo non sembra interessare a chi ci governa e a grandissima parte del mondo dell’informazione - aggiunge - Siamo alla catalogazione delle emergenze di serie B, per cittadini di serie B. Il 15 novembre verranno chiusi i rubinetti delle erogazioni dalla diga Ancipa per Caltanissetta, San Cataldo, Serradifalco, Mazzarino ed Enna. Questi comuni stanno già subendo incivili turnazioni nonostante esistano alternative che prevedono l’attivazione di vecchi pozzi e la trivellazione di nuovi e si spera anche diverse connessioni ad altre fonti idriche. Guai più grandi sono previsti per Troina, Nicosia, Cerami, Sperlinga e Gagliano, che sono i cosiddetti Comuni che dipendono totalmente da Ancipa e che senza l’invaso non hanno fonti alternative. Qui il piano straordinario della Protezione civile prevede le autobotti dal momento in cui l’ultima acqua sarà prelevata dall’invaso». Faraone continua: «L’idea è di immettere l’acqua che arriverà con le autobotti direttamente nella rete idrica comunale, in modo che arrivi nelle case dei residenti. Ma sarà comunque troppo poca, si prevedono tra i 30 e i 50 litri d’acqua al giorno per ciascuno componente del nucleo familiare. A San Cataldo è già stato installato un silos per prelevare al massimo 100 litri, esibendo un documento d’identità; a Troina servirà il certificato elettorale, a ogni sezione elettorale è assegnato un silos di riferimento. Presto anche a Caltanissetta saranno individuate le modalità per la distribuzione dai silos per evitare che attraverso la guerra tra i poveri qualcuno prenda più acqua di quella che gli spetti», conclude.

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